«Guardi, l’unica foto che conservo a casa mia è quella con Pertini. Corso Mazzini era strapiena e io, da geologo, pensavo che bisognava guardare al centro storico per il futuro». Antonio Rugiero ha 84 anni. Napoletano di nascita, è stato consigliere comunale di Cosenza dal 1970 al 1990. Sindaco per due anni (80-82), capigruppo, assessore al bilancio, segretario provinciale del Psi, è rimasto un eterno socialista. «Giacomo Mancini era immenso – dice – ed è stato il migliore socialista calabrese. Era uno degli uomini più importanti della politica nazionale e forse avrebbe potuto fare ancora di più».
Non avrebbe dovuto fare il Sindaco alla sua età e, soprattutto, non doveva circondarsi dì personaggi di infimo livello che poi sono diventati potenti e ricchi..
Il più grande statista del novecento. Sono stato craxiano della prima ora. Parlavo spesso con lui. Una volta mi chiamo perché Cecchino Principe voleva fare un grattacielo a Rende. Era un grandissimo uomo politico
Sono sempre stato un uomo pulito e non ricattabile. Certo, c’era molta corruzione anche da noi ma i compagni comunisti che ci attaccavano prendevano i soldi dai russi. Ci hanno voluto seppellire.
Sandro Principe. Senza dubbio alcuno. Il più bravo di tutti. Ai miei tempi Cosenza superava i centomila abitanti, oggi bisognerebbe fare una città unica ma se penso a come è ridotta Rende. Sandro è stato ed è ancora il migliore.
La grande qualità che c’era in tutti i partiti. Pensi al Msi. Io sono sempre stato antifascista ma c’erano in consiglio persone come Giulio Adimari, Arnaldo Golletti, Raffaele Valensise, Roberto Caruso. Io già allora pensavo che bisognava fare qualcosa con la destra.
Come sindaco è ancora presto per dare un giudizio. Gli ho fatto io la tessera alla sezione Paolo Cappello. È un socialista moderno.
Volevo votare Renzi, secondo me il migliore, ma non l’ho fatto perché non mi piace la guida politica regionale.
Non la giudico. È troppo presto ancora. Di vede che ha spessore ma è sempre di destra.
Niente. Perché non poteva esserci nessun disegno politico.
L’assenza del partito socialista. Che forse è stato il migliore partito della prima Repubblica. L’assenza della politica in generale. Ai miei tempi ci sì rispettava. Mai attacchi personali. Oggi vince la decadenza.
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