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Nsc sulla visita di Crosetto in Calabria: «I carabinieri lavorano in condizioni drammatiche, ora servono solo i fatti»

Il sindacato calabrese ha apprezzato la vicinanza del ministro della Difesa agli uomini e alle donne impegnati nei contesti più disagiati e ad alto indice di criminalità organizzata

Pubblicato il: 21/12/2022 – 11:16
Nsc sulla visita di Crosetto in Calabria: «I carabinieri lavorano in condizioni drammatiche, ora servono solo i fatti»

CATANZARO Il Nuovo sindacato carabinieri (Nsc) Calabria esprime la più sincera soddisfazione per aver appreso dagli organi di stampa della visita che il Ministro Crosetto ha riservato alla regione Calabria, occasione che ha consentito al ministro di apprezzare il continuo lavoro dei carabinieri, costretti ad operare in condizioni sociali, ambientali e logistiche drammatiche, spesso ben al di sotto della decenza. «Nsc Calabria – si legge in una nota del sindacato – ha altresì apprezzato la vicinanza espressa dal ministro della Difesa ai carabinieri impegnati nei contesti più disagiati ed a più alto indice di criminalità organizzata come San Luca, Africo ed il gruppo di Locri e plaude all’impegno preso di potenziare organici, modificare lo strumento militare per le nuove e più complesse esigenze ed avere in animo di adeguare le infrastrutture ormai vetuste. Tuttavia, sebbene le parole facciano bene al morale, i carabinieri preferirebbero fatti ed azioni concrete mirate ad eliminare da subito una serie di cause che aggravano drammaticamente i disagi pesantissimi che così bene il ministro Crosetto ha delineato. Soluzioni che sarebbero realizzabili con uno schiocco di dita da parte del Ministro, se  alle parole seguissero fatti concreti. Basterebbe una circolare – prosegue la nota –, poche righe vergate dal capo della difesa, per alleggerire enormemente il malessere di migliaia di militari calabresi sarebbe sufficiente, ad esempio, che le incompatibilità ambientali venissero ancorate a criteri oggettivi e rapporti di parentela chiari, obbligando i solerti ufficiali comandanti  a motivare in maniera chiara ed inoppugnabile le ragioni di incompatibilità, perché accade anche che questi vengano omissati costringendo i militari a battaglie legali costosissime per venire a conoscenza del nome del soggetto (spesso un lontano parente/affine) che potenzialmente potrebbe determinarne l’incompatibilità. Basterebbe che il ministro della Difesa desse delle linee guida finalizzate a motivare in maniera puntuale e riscontrabile i giudizi caratteristici inferiori alla media che portano (se reiterati per due volte consecutive) al licenziamento di un carabiniere. Occorrerebbe prevedere, per questi gravi scenari, la possibilità richiedere un cambio del compilatore del giudizio, con un trasferimento del militare ad altro comando se gradito. Questa sarebbe una misura di buon senso. Come sarebbe di buon senso rivedere i parametri per identificare le stazioni disagiate, che in Calabria dovrebbero almeno triplicare, e prevedere che dal periodo minimo di permanenza dei militari, non possano essere decurtati i periodi di malattia, come accade oggi.  I carabinieri calabresi si aspettano che il signor ministro della Difesa intervenga con direttive più chiare e meno arbitrarie sulle modalità di concessione di encomi ed elogi, oggi avvolte nel più nebuloso arbitrio dei comandanti e stabilire una volta per tutte che le violazioni disciplinari si irrogano per fatti di servizio e non per avere pubblicato una foto in costume da bagno come purtroppo questa segreteria regionale ha drammaticamente accertato. Gli interventi da noi suggeriti – continua nella nota Nsc Calabria – rappresenterebbero interventi a costo zero, che gioverebbero sostanzialmente sul morale e sul benessere dei nostri colleghi, molto di più dei discorsi e delle retoriche trionfalistiche di queste visite ufficiali, durante le quali sarebbe bastato dedicare un po’ del tempo trascorso con gli alti dirigenti dell’Arma e l’inconcludente rappresentanza militare alle parti sociali riconosciute dalla legge n. 46 del 28.04.2022, come lo è il sindacato dei carabinieri Nsc Calabria». 

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