LAMEZIA TERME Una contrapposizione senza tempo, materiale e visiva, un’esposizione che innesca la relazione con le quinte architettoniche e con le opere contemporanee. È un po’ questo il senso di “Timeless” del maestro Vinicio Momoli, mostra curata da Emanuele Bertucci, all’interno del Museo archeologico lametino, diretto da Simona Bruni, e che resterà aperta fino al 23 gennaio 2023.
Un allestimento in cui il tempo si sospende, quasi a perdersi fra i colori, profondi e dai toni intensi, e fra la composizione materiale delle opere, polimeri, gomme bruciate e riscaldate per assumere forme e contorni che hanno ispirato il maestro padovano, classe ’42, rimasto abbagliato dalla Calabria. «Sono venuto quasi per caso in questo luogo – racconta l’artista al Corriere della Calabria – io però amo la Calabria e dunque mi è quasi diventato familiare arrivare qua, mi piace molto il luogo e tutto».
Quelle di Momoli sono opere dal carattere fortemente iconico e che, attraverso i colori e la stratificazione materiale, rappresentano la trasposizione artistica di alcuni degli ambienti circostanti, al punto che l’istinto è quello di toccarli con mano. Tra i colori «c’è il blu del mare, il bianco che si può trovare dappertutto, anche nelle vostre spiagge. Dunque, sono colori naturali, non sono colori troppo artificiali. Ecco perché amo molto questo questa materia perché è vicina alla terra ma anche vicina alla pietra, perché se noi guardiamo attentamente alcune opere potrebbero sembrare uno scavo di una pietra millenaria».
Curatore della mostra, Emanuele Bertucci, alla sua prima iniziativa a Lamezia Terme: «Come ha detto la dottoressa Bruni durante la conferenza stampa, anche i reperti archeologici che sono qui nelle stanze del museo una volta erano esempi di arte contemporanea, quindi è una sorta di cerchio della vita che continuiamo a portare avanti con l’arte». Queste di Vinicio Momoli «sono opere che si inseriscono perfettamente all’interno di questo contesto perché sono opere materiche, fatte con una particolare tecnica di fuoco, polimeri e gomma».
Bertucci si è detto molto contento dell’accoglienza a Lamezia anche perché sia Simona Bruni, direttore del Museo Archeologico Lametino che l’amministrazione comunale di Lamezia e l’assessore alla Cultura Giorgia Gargano «hanno accettato tutte le nostre richieste ed è per questo che la mostra ha avuto già un grande successo di pubblico. Per me è la prima volta su Lamezia, quindi sono davvero molto contento, anche importanti collezionisti hanno apprezzato il nostro lavoro». (g.curcio@corrierecal.it)
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