CATANZARO È rilevante il consumo di energia del settore residenziale con combustibili solidi di origine vegetale. E la crisi generata dall’impennata del prezzo del metano potrebbe aver incentivato l’uso di questo combustibile. In particolare le biomasse sono utilizzate per il riscaldamento dell’abitazione, per la produzione di acqua calda (esclusi gli impianti centralizzati) o per la cottura dei cibi. E la Calabria in questo campo è nella zona alta della classifica.
Infatti nella regione una famiglia su tre utilizza il legno come combustibile contro la media nazionale del 17%. Un dato che – emerge dal rapporto Istat – pone la regione al quarto posto assoluto per consumo di questo genere di fonte energetica. Nel 2020, ultimo dato a disposizione, sono stati consumati in Calabria 1.270.375 tonnellate di legna che rappresentano una media di 5,1 tonnellate per famiglia. Stando sempre alle elaborazioni fornite dall’Istat, oltre il 30% della legna utilizzata in Calabria deriva dall’autoproduzione, mentre il 42,8% è stata acquistata. Proprio per far fronte a questo fabbisogno le famiglie calabresi hanno speso circa 148 milioni di euro in un anno.
Anche il pellet vede le famiglie calabresi al di sopra della media nazionale per utilizzo ai fini di riscaldamento. Stando all’ultimo report dell’Istat, oltre l’11 per cento delle famiglie calabresi ne fa uso contro il 7,3% del resto del Paese. E di questo combustibile vegetale in un anno ne è stato consumato in Calabria per riscaldarsi 123.726 tonnellate per una media di 1,4 tonnellate per famiglia. In questo caso la spesa complessiva delle famiglie calabresi è stata pari ad oltre 47 milioni di euro in un anno.
Ma resta comunque l’energia elettrica, il principale capitolo di spesa energetica dei calabresi. Dai dati emerge, infatti che il 45,3% della spesa annua complessiva per consumi energetici delle famiglie è assorbita da questa fonte. Al di sopra della media nazionale ferma a 40,3%. In soldoni questo si traduce in una spesa media per famiglia in Calabria pari a 594 euro l’anno.
Segue il metano che rappresenta oltre un quarto dei consumi medi annuali dei calabresi. In questo segmento, le famiglie spendono molto meno che nel resto del Paese, visto che in Italia le famiglie mediamente dedicano il 43,4%. In termini economici la spesa media dei calabresi assorbita dal metano è pari a 333 euro a famiglia.
E poi c’è, appunto, la spesa destinata ad acquistare legna che rappresenta la terza voce per consumi energetici dei calabresi. Al quarto posto c’è il Gpl che costituisce il 9,4% della somma complessiva dedicata alle spese energetiche ed infine il pellet.
Stando alle risultanze della ricerca, poi, emerge che gran parte dei calabresi le spese dedicate ai consumi energetici sono aumentate rispetto all’anno precedente: il 43,3% infatti risponde così. Mentre per tre calabresi su dieci la spesa è rimasta invariata e il 3,7% ritiene che sia anche diminuita.
Un ultimo elemento di riflessione emerge dalla lettura sui dati degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni per calmierare i costi dell’energia.
Ebbene oltre sei famiglie su dieci in Calabria ha dichiarato di aver effettuato interventi o investimenti per ridurre le spese per l’energia elettrica. In particolare, 61,2 famiglie su cento hanno provveduto a cambiare le lampadine tradizionali utilizzando quelle a risparmio energetico. E 17,4 su cento hanno sostituito gli elettrodomestici con quelli più efficienti.
Inoltre quasi due famiglie su dieci hanno realizzato interventi o investimenti per ridurre le spese di riscaldamento. In questo campo, risulta che 12,1 famiglie su cento hanno provveduto a passare a dotazioni più efficaci, mentre 6,8 su cento hanno aumentato l’isolamento della propria abitazione.
Infine emerge anche che 17,2 famiglie calabresi su cento hanno compiuto interventi per calmierare la spesa legata alla produzione di acqua calda. In questo caso gran parte delle azioni si è trasformato nel passare a dotazioni più efficienti (15,5 su cento). (r.desanto@corrierecal.it)
x
x