LAMEZIA TERME «L’obesità è una patologia molto frequente in Italia. Più di un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso (35,3%), mentre una persona su dieci è obesa (9,8%); complessivamente, il 45,1% dei soggetti di età ≥18 anni è in eccesso ponderale. Le differenze sul territorio confermano un gap Nord-Sud in cui le Regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone maggiorenni obese (Molise 14,1%, Abruzzo 12,7% e Puglia 12,3%) e in sovrappeso (Basilicata 39,9%, Campania 39,3% e Sicilia 38,7%) rispetto a quelle settentrionali (obese: PA di Bolzano 7,8% e Lombardia 8,7%; sovrappeso: provincia di Trento 27,1% e Valle d’Aosta 30,4%). La Calabria presenta una incidenza di sovrappeso del 31.5% e di obesità del 12.9%, ma fra il sesso femminile presenta la più alta incidenza della popolazione nazionale». Questo lo studio del dott. Gerardo Mancuso, Vicepresidente Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna. «Questa patologia – spiega – ha una stratificazione sociale, chi possiede la laurea è molto meno obeso rispetto a chi ha una scolarità bassa e nella popolazione con difficolta economiche si presenta una percentuale di obesità più alta rispetto a chi economicamente sta meglio. L’obesità è un fattore di rischio di malattie cardiovascolari e si associa ad un aumento della incidenza di diabete mellito. La mortalità per malattie cardiovascolari nei soggetti obesi è 4 volte maggiore rispetto ai pazienti non obesi. Nel periodo pandemico abbiamo appreso come i pazienti obesi avessero una maggiore probabilità di avere una malattia da Covid-19 grave e mortale. Nella prima fase della pandemia ci sono stati moltissimi casi di morte nel gruppo di pazienti obesi, giovani con età inferiore ai 60 anni e senza altre malattie croniche di accompagnamento». «La strategia – spiega ancora Mancuso – è quella di incidere sulla prevenzione, anzitutto nell’età scolare e far capire che il controllo del peso è indispensabile. Seguire una dieta appropriata vicina alle indicazioni della dieta mediterranea è la strategia più importante, ma anche l’incremento dell’attività fisica rappresenta un elemento di grande valore. In questi giorni è stata siglata un accordo fra 9 Regioni ed il Ministero della Salute per l’applicazione di percorsi preventivi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PPDTA) per la gestione integrata dei soggetti in sovrappeso/obesi attraverso interventi mirati efficaci, appropriati e sostenibili partendo dalla rete sanitaria già esistente. Fa specie constatare e per gli uomini di scienza reca stupore, che la Calabria non sia all’interno dell’accordo. La Calabria è una delle Regioni con più alta incidenza di obesità e sovrappeso, ma non è resa partecipe di un progetto così importante. Non conosciamo i motivi, ma chi è impegnato a livello nazionale nelle attività di salute, riesce difficile spiegare che siamo alle solite, per la Calabria il verso ancora non è cambiato. Ritardi e disattenzioni sono ancora nei fatti».
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