COSENZA Il gip del Tribunale di Cosenza, Manuela Gallo, ha archiviato la posizione di A.T. e A.M.L., entrambi carabinieri (difesi dall’avvocato Gianpiero Calabrese) e accusati di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. La vicenda riguarda un controllo effettuato nei confronti di A.M. fermato mentre era alla guida di un mezzo. L’uomo ha sporto querela nei confronti dei due ufficiali lamentando «la falsità della ricostruzione» verbalizzata al termine del controllo a cui è stato sottoposto, il 20 ottobre 2017.
A.M. è affetto da «una patologia oculare molto complessa e fu erroneamente dichiarato cieco assoluto dalla commissione medica, pur avendo un deficit visivo molto importante». L’uomo è stato sorpreso alla guida di un motocarro in compagnia «di un passeggero seduto accanto al lato guida che ha potuto dare indicazioni». Quanto verbalizzato dai carabinieri è stato confermato da altri colleghi all’epoca in servizio presso la Caserma di Castrolibero, sentiti dal difensore degli indagati. I due testimoni hanno dichiarato di aver visto A.M. «soggetto a loro noto come cieco assoluto», «entrare in caserma alla guida del moto Ape, di averlo visto muoversi con una certa facilità nei locali della caserma, senza alcun aiuto, ed addirittura firmare i verbali che gli erano stati sottoposti».
Il pm Margherita Saccà aveva avanzato richiesta di archiviazione e nella stessa si evince come all’epoca dei controlli dei Carabinieri.
A.M., tramite il proprio legale di fiducia, si è opposto alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero. L’avvocato dei due ufficiali ha presentato una corposa memoria difensiva, ripercorrendo i fatti accaduti. «La richiesta formulata dal pm per il procedimento è fondata in punto di fatto e di diritto e merita accoglimento». Secondo l’avvocato Calabrese, «La richiesta di archiviazione mostra come A.M. non fosse cieco assoluto, tanto da poter porsi alla guida della moto Ape, nonostante fosse stato ritenuto tale dalle diverse commissioni mediche che lo esaminarono, le quali, errando lo ritennero tale» e in definitiva, «è da ritenersi veritiera la ricostruzione fatta ed operata dai carabinieri». Il giudice Gallo letti gli atti, esaminata la richiesta di archiviazione e in considerazione della memoria difensiva dell’avvocato Calabrese ha ordinato l’archiviazione della posizione dei due carabinieri. (f.benincasa@corrierecal.it)
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