CORIGLIANO ROSSANO La primavera 2024 non è poi così lontana, soprattutto se quel lasso di tempo si commisura con i tempi della politica. Alle prossime elezioni comunali di Corigliano Rossano, le seconde nella storia della città, mancano, quindi, sedici mesi, meno di un anno e mezzo. Ecco perché ormai da tempo, il sindaco di Corigliano Rossano è in campagna elettorale. Si ricandiderà certamente e non è difficile incontrarlo ovunque, ad incontri di varia natura, nelle scuole, per strada, ai convegni, nonostante si fosse arroccato nella sua torre dorata del municipio fino a pco tempo fa.
Assodato che Stasi sarà della partita, il suo sogno è giungere ai nastri di partenza con l’alleanza giallorossa alle sue spalle. Quindi con i simboli del Partito democratico e del Movimento cinque stelle, con il quale – via Baldino – sta flirtando da tempo.
Una parte – minoritaria – del Pd, quella che si può vantare di poter sbandierare il simbolo, quella del segretario cittadino Franco Madeo, è già “sistemata”. Difficile sarà far coagulare a questa “frangia”, il resto del popolo dem che osticamente mal digerisce le performance del sindaco, ovvero l’ala Tagliaferro-Genova, l’associazione 25 aprile Marco De Simone e correnti varie.
Il dialogo con la paludese Vittoria Baldino ma residente a Roma, invece, sembra ben avviato. Dopo la visita al meeting di ringraziamento della stessa Baldino, pur non essendo stato invitato, l’ex enfant prodige in salsa nostrana, vi ha fatto visita portando i saluti “istituzionali”. I bene informati riferiscono anche di altri incontri tra Stasi e la Baldino, davanti ad alcuni caffè. Dovesse riuscire nel colpaccio, potrebbe mettere il “corto muso” davanti. Competitor permettendo.
Nell’agone politico di centrosinistra, quello in cui pesca il sindaco uscente e ricandidato – ma con più di qualche tentacolo nel centrodestra via Costantino Argentino, l’assessore al Turismo, l’unico che sembra avere carta bianca nella giunta Stasi – non mancheranno i concorrenti. Si vocifera di una discesa in campo di Nilo Domanico, ingegnere, già direttore dei lavori dell’orto botanico più grande del mondo costruito in Oman. Sorride al centrosinistra nonostante sia civico, anche il movimento politico di Gino Promenzio, leader di Civico&Popolare e delle opposizioni in consiglio comunale. Probabile che il celebre ortopedico ci proverà di nuovo. Della partita potrebbe essere anche Aldo Algieri, già candidato a sindaco di Corigliano col Pd. E non escludere a priori anche l’ipotesi Giavanni Battista Genova, già primo cittadino di Corigliano negli anni 2000 tra le fila Pds/Ds, oggi dirigente del Pd.
Poi c’è quella terra di mezzo ibrida, ingolfata dai movimenti cosiddetti civici, in cui sguazzano tutti quelli che vorrebbero mettere le mani sia sull’elettorato di centrodestra che di centrosinistra. In questo scenario sembra si stiano muovendo con circospezione l’ex senatrice Rosa Silvana Abate, portatrice dei “valori” antifusionisti, e l’ex sindaco Stefano Mascaro su tutti. Ma non sono i soli.
Tutto, però, dipenderà dalla voglia del centrodestra di stare insieme. Una prima riunione è stata imbastita nella segreteria politica del senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, alla quale hanno partecipato tutti, tra cui il consigliere regionale Giuseppe Graziano per l’Udc, la collega Pasqualina Straface di Forza Italia, il commissario azzurro, Giuseppe Turano.
Graziano non si ricandiderà di certo mentre restano in ballo gli altri due nomi. Anche la Straface pare non abbia intenzione di provare l’avventura da sindaco, dopo l’elezione in consiglio regionale, ma è un’ipotesi difficile da escludere a priori. Turano, invece, potrebbe essere quel nome “spendibile”, proposto da Forza Italia al tavolo del centrodestra tra qualche mese. Già consigliere comunale di Corigliano, delegato alla fusione, giovane avvocato di grido, è vicino alle posizioni dell’assessore Gianluca Gallo.
Sempre a destra, anche Giovanni Dima, oggi dirigente di FdI, starebbe scalpitando e provando a sondare il terreno, incontrando esponenti del centrodestra cittadino – come l’ex sindaco Giuseppe Geraci, alle ultime elezioni paradossalmente sponsor di Flavio Stasi. Dima sembrerebbe vantare il giusto pedigree e la giusta esperienza, ma dovrà trovare i favori del centrodestra unito.
Una cosa è certa, visti i numeri: se il centrodestra unito dovesse realmente coagularsi attorno ad un nome spendibile, valido, allora per Stasi la competizione sarà tutta in salita. (l.latella@corrierecal.it)
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