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Emergenze storiche, sanità e qualche “strenna” di Natale: così la Regione finalizza le risorse del bilancio

I contenuti della Legge di Stabilità approvata prima della pausa per le festività: dal finanziamento di nuove e antiche norme alla messa in sicurezza di presìdi sanitari per finire a contributi “a …

Pubblicato il: 25/12/2022 – 13:09
Emergenze storiche, sanità e qualche “strenna” di Natale: così la Regione finalizza le risorse del bilancio

CATANZARO Il finanziamento di nuove leggi regionali, il rifinanziamento di vecchie leggi regionali, alcune risalenti addirittura agli anni ’70 e ’80 o vincolate a fronteggiare emergenze ormai croniche come quelle in tema di precariato, fondi per l’edilizia sanitaria e poi – come prassi vuole – un po’ di contributi distribuiti a vario (e oscuro…) titolo a Comuni e associazioni (magari espressione dei collegi elettorali dei consiglieri), quasi come strenne natalizie. Nella sessione di bilancio che liturgicamente la Regione Calabria ha consumato e concluso alla vigilia di Natale, l’attenzione generale della politica è riservata soprattutto alla Legge di Stabilità, quella che muove, destina e finalizza le poche risorse più o meno libere nel contesto di una manovra che al solito è – come suol dirsi – ingessata e zavorrata soprattutto dal “totem” della sanità. E così, spulciando i contenuti della Legge di Stabilità approvata in Consiglio lo scorso 22 dicembre e promulgata dal presidente della Regione, ecco che anzitutto si prevede lo stanziamento di oltre 400mila euro nel Fondo speciale per le leggi che verranno approvate nel 2023 (oltre 1,3 milioni per il triennio. Quanto al rifinanziamento delle leggi già in vigore, lo stanziamento è pari a oltre 300 milioni per il 2023: tra gli importi più consistenti, i circa 9 milioni per il diritto allo studio, i 56 milioni per la forestazione, i 40 milioni circa per le politiche attive di impiego in Calabria, i circa 20 milioni per il servizio integrato delle politiche sociali, gli oltre 8 milioni per gli ammortizzatori sociali, i 33 milioni per il “pacchetto” Arsac, i circa 39 milioni per il trasporto pubblico locale, gli oltre 7 miopi per il superamento del precariato storico, più una serie lunga e infinita di piccoli, medi e grandi stanziamenti per portare avanti leggi le più disparate e anche più incomprensibili e qualche carrozzone. Ci sono anche misure interessanti, perché a esempio si interviene anche per il potenziamento delle strutture ospedaliere e della strumentazione sanitaria: la Legge di Stabilità infatti stanzia un milione per il cofinanziamento regionale di interventi dii ammodernamento tecnologico, oltre 720mila euro per la ristrutturazione e la messa a noma del presidio ospedaliero di Locri, un moine per interventi urgenti e indifferibili di carattere egizio, impiantistico e tecnologico dei presìdi sanitari. Ci sono poi circa 8 milioni di trasferimento annuo di fondi dalla Regione allo Stato. Infine – come si può vedere dalla documentazione allegata alla fine dell’articolo – ecco le elargizioni dal sapore diciamo così più “politico”: quella pari a 535mila euro per alcuni Comuni – 8 per la precisione – per interventi di vario genere (per il ripristino di strade, chiese o reti fognarie, per la mitigazione del rischio idrogeologico, per la messa in sicurezza di uno stadio, per la rigenerazione urbana, quella pari a 650mila euro per alcune associazioni – 16, per la precisione – attive nel campo della valorizzazione del territorio e della promozione della legalità, e quella da 125mila per altre associazioni – 5, in questo caso – attive nel sostegno alle fasce deboli. Conclude infine uno stanziamento coi 260mila euro per il Centro ricerche e sperimentazione Crisea della provincia di Catanzaro, centro ai più sconosciuto. (redazione@corrierecal.it)

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