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Medicina estetica, Spizzirri Marzo: «Trattamenti soft per invecchiare meglio restando sé stessi»

Il medico estetico e probiviro della Sime: «Ascoltiamo le richieste e puntiamo sempre sulla scelta giusta per il paziente»

Pubblicato il: 25/12/2022 – 7:04
Medicina estetica, Spizzirri Marzo: «Trattamenti soft per invecchiare meglio restando sé stessi»

LAMEZIA TERME «Il medico deve ascoltare le richieste delle persone, ma è lui che deve guidare un po’ il gioco, consigliando sempre il meglio e puntare sempre sulla scelta giusta per il paziente». Il compito del medico estetico, tecniche e consigli per apparire al meglio ma con interventi «soft». Sono tanti gli argomenti affrontati nel corso dell’ultima puntata di “Salute e Sanità”, il format de L’altro Corriere Tv, andato in onda ieri sera. Ospite di Soave Pansa il dottore Giuseppe Spizzirri Marzo, medico estetico e probiviro della Sime, la Società Italiana di Medicina Estetica.

Il compito del medico estetico

«Il compito del medico estetico è un compito molto importante nel campo dell’estetica e del benessere della salute. Il medico estetico non è il chirurgo estetico, non ci sostituiamo al chirurgo plastico, anzi collaboriamo col chirurgo plastico così come collaboriamo con altri specialisti per seguire i nostri pazienti» Focus dunque su una branca della medicina nata nel 1975 ad opera del professor Carlo Alberto Bartoletti, «un uomo particolarmente curioso della vita, delle persone, delle novità». Parlando del rapporto tra medico estetico e pazienti, Spizzirri Marzo ha sottolineato: «Il paziente viene valutato anche dal punto di vista psicologico, corporeo, nutrizionale per arrivare poi alla fine ad un quadro completo della persona che noi abbiamo davanti. E il medico estetico interviene per quello che gli compete affrontando gli inestetismi, ma mentre inizialmente si offrivano delle soluzioni immediate, adesso invece si accompagna il paziente durante il percorso. Il pensiero è quello di invecchiare bene, di stare meglio e senza stravolgere le persone. Dunque rimanendo sé stessi. È anche importante sapersi accettare. Ma in questo è il medico che fa conoscere alla persona qual è la sua situazione».

Un campo vasto

«Non dobbiamo stravolgerci, ma possiamo stare meglio», ha detto lo specialista parlando dei vari interventi che è possibile effettuare e oggi accessibili a una vasta platea: «Mentre prima la medicina estetica si rivolgeva a una categoria sociale abbiente, oggi è alla portata di tutti. Ricordo che negli anni 2000 a Roma presso l’ospedale Fatebenefratelli sono stati aperti gli ambulatori di medicina estetica aperti a tutti, dove chiunque può accedere anche a tariffe calmierate usufruendo delle varie terapie di medicina che vengono eseguiti da medici estetici». «Adesso il campo è vasto, – ha rimarcato lo specialista – pensiamo all’oncologia medica». «Sui pazienti che sono in radioterapia o chemioterapia non si può fare granché, ma si può tendere a migliorare lo stato della pelle. Le ustioni, i danni alle unghie o ai capelli possono essere trattati in maniera soft. È tutto legato alla cosmetologia medica che tende a rispristinare un equilibrio dello status alterato. Questi dà sollievo ai pazienti».

La medicina estetica «soft»

«Noi possiamo intervenire ma dobbiamo farlo in una maniera non eccessiva, ma adeguate e di buon gusto», ha spiegato Spizzirri Marzo sottolineando i concetti di «armonia, limite, misura delle cose» parlando di interventi «soft».  «Se si aumenta il volume delle labbra deve essere appropriato alla persona e alla sua struttura fisica, Senza esagerazione e senza stravolgimenti». Nella valutazione del malessere vissuto dal punto di vista estetico c’è anche la valutazione dal punto di vista psicologico: «Il messaggio è quello: facciamo delle cose che siano adeguate, che abbiano un senso in una maniera soft».

Gli interventi e i trattamenti

Lo specialista ha poi elencato i trattamenti e gli interventi più richiesti: tra questi «le infiltrazioni di acido ialuronico per correggere le rughe, la tossina botulinica, le biostimolazioni e biorivitalizzazioni, terapie che hanno la funzione di ripristinare la funzionalità del tessuto che perde vitalità e tono. I fili, trattamenti medici che prevedono l’utilizzo di fili di genere vario che possono essere utilizzati in tutto il corpo, con la funzione di determinare una trazione della pelle e hanno la capacità di stimolare le cellule del derma. L’effetto estetico – ha spiegato lo specialista – è molto significativo specialmente sul collo». I trattamenti, è stato spiegato, hanno una durata limitata nel tempo, di qualche mese, in base a ciò che viene utilizzata: dai quattro agli otto mesi.

Le richieste

Sull’età delle persone che richiedono gli interventi Spizzirri Marzo ha spiegato: «Vengono spesso richiesti interventi da giovani ragazze, ma non prima dei 18 anni noi interveniamo. Anche perché dal punto di vista psicologico si cambia spesso idea, le mode influenzano le richieste. C’è una rincorsa alla perfezione. Poi – ha detto ancora lo specialista – dipende dalle situazioni». Su pazienti con età più elevate, Spizzirri Marzo ha poi raccontato di avere avuto anche pazienti di 80-82 anni. «Non eliminiamo tutte le rughe, ma miglioriamo la qualità della pelle e facciamo utilizzare una cosmesi adeguata all’età, al tipo di pelle, alle situazioni. Per cui c’era una differenza tra il prima il dopo, tra il fare e non fare. È questo significa invecchiare bene, andare avanti nel tempo in una maniera soft e appropriata. L’utenza maschile – ha detto infine – è sempre ridotta rispetto a quella femminile. Lo è stata da sempre. Le donne in questo campo sono più acculturate, più avvezze da sempre ai cosmetici. L’uomo arriva segnalando un disagio».

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