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Il blitz

Scoperto a Borgia uno stabilimento abusivo di fitofarmaci, arrestato il titolare

I carabinieri hanno scoperto il capannone in cui si producevano diserbanti senza alcuna autorizzazione. Sorpresi due operai a nero

Pubblicato il: 26/12/2022 – 11:44
Scoperto a Borgia uno stabilimento abusivo di fitofarmaci, arrestato il titolare

BORGIA Realizzavano illegalmente diserbanti, fungicidi e pesticidi, provenienti dal contrabbando estero. Una produzione che sarebbe risultata completamente abusiva. È quanto hanno accertato i carabinieri a Borgia che nel corso di un controllo effettuato, congiuntamente con il Nucleo antisofisticazione e sanità dei Carabinieri di Catanzaro, in un capannone hanno scoperto l’impianto produttivo illegale.
I controlli sono scattati a seguito della segnalazione delle esalazioni di un forte odore di fitofarmaci che proveniva dal capannone.

Lo stabilimento abusivo a Borgia


Nel corso del controllo, i militari, all’interno del capannone hanno trovato intenti a lavorare due cittadini stranieri di venti e ventisette anni. In particolare, i due erano impegnati in lavori di imbottigliamento, confezionamento, sigillatura ed etichettatura di fitofarmaci del tipo diserbanti, fungicidi e pesticidi, provenienti dal contrabbando estero.
Sulla scorta delle dichiarazioni rese dal proprietario del capannone, un 31enne del luogo, i militari hanno compreso che la merce era stata acquistata su siti internet ed era arrivata sotto mentite spoglie per eludere i controlli doganali, poiché non di libera commercializzazione.
Una volta acquisiti i prodotti, l’uomo si sarebbe avvalso della collaborazione dei due lavoratori a nero per procedere alla miscelazione con alcool etilico ed acqua nonchè all’etichettatura.
Secondo quanto ricostruiti dai militari, una volta imbottigliato il prodotto sarebbe stato immesso sul mercato al prezzo di 20 euro al litro.
Nel corso del controllo dei militari, sarebbe emerso che il capannone in cui lavoravano era privo di pavimentazione, servizi igienici e riscaldamento. Inoltre il materiale utilizzato dai lavoratori sarebbe stato altamente tossico e sarebbe stato lavorato dagli operai a nero senza neppure i dispositivi di protezione individuale. Infine il capannone sarebbe anche risultato abusivo.
Alla luce di quanto emerso, il responsabile dell’attività è stato arrestato dai carabinieri e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato poi trasferito nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa di convalida.

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