DIPIGNANO Un anno, il 2022, segnato dall’impegno profuso nella lotta al Covid e nella mitigazione del rischio contagio e alle prese con i vertiginosi rincari dettati dallo scoppio del conflitto in Ucraina. I sindaci sono in trincea, stretti tra la necessità di far quadrare i bilanci e le enormi difficoltà dettate da un momento storico evidentemente drammatico. Nei piccoli centri calabresi, il compito è ancora più arduo per i primi cittadini costretti a fare i conti con lo spopolamento che avanza inesorabile. «I sindaci sono stati ancora una volta a doversi districare tra l’emergenza dettata dalla pandemia e gli effetti della guerra con pochi strumenti a disposizione», racconta al Corriere della Calabria Gaetano Sorcale, sindaco di Dipignano in provincia di Cosenza.
«L’emergenza sanitaria sembra ormai lontana, ma il rischio è ancora presente. Nel corso della campagna vaccinale il Comune di Dipignano è stato uno degli ultimi a ricevere la prima dose e quindi immaginate come sia stato complicato lottare a mani nude contro il virus fino alla fine dello stato di emergenza», sostiene Sorcale. Che guarda con un pizzico di ottimismo al futuro. «Oggi è come poter tornare ad una vita più o meno normale, anche il nostro lavoro di supporto logistico ma anche psicologico nei confronti dei cittadini è determinante». Accanto all’emergenza pandemica, quando il peggio sembrava ormai passato, l’asse rovente Mosca-Kiev ha provocato drammatici effetti: l’aumento dei costi delle materie prime e delle bollette relative alle forniture di luce e gas. «Sono schizzati i costi di gestione – sostiene il sindaco – mentre le risorse sono rimaste le medesime degli anni precedenti quando le spese erano nettamente inferiori». «L’unico strumento che abbiamo utilizzato – aggiunge – è quello dei fondi residuali dirottati ai pagamenti di dell’energia».
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza potrebbe rivelarsi fondamentale per portare a termine alcuni dei progetti immaginati dai sindaci, ma – avverte Sorcale – «questa opportunità può trasformarsi in un boomerang». Il sindaco di Dipignano spiega i motivi. «Sarà utile a dare una mano soprattutto nella realizzazione di opere straordinarie per il nostro territorio però ovviamente le opere per essere realizzate necessitano di professionalità e strumenti che purtroppo non camminano di pari passo con le idee e i progetti». «Abbiamo le locomotive – dice Sorcale – ma i binari non sono stati ancora progettati».
Sorcale, infine, rinnova l’impegno dell’Amministrazione comunale e manda un messaggio ai suoi concittadini. «Abbiamo partecipato ai bandi del Pnrr e speriamo adesso di ricevere i fondi necessari a realizzare le opere che abbiamo messo in cantiere». E il primo cittadino elenca le opere da realizzare. «Procederemo con la realizzazione di un asilo green nella frazione di Laurignano a cui si aggiungerà un intervento sulla rete idrica. A tal proposito abbiamo internalizzato il servizio di gestione idrica dopo vent’anni». E ancora, «abbiamo previsto anche il completamento di due edifici scolastici, scuola elementare e primaria, a Laurignano adeguati sismicamente». Il sindaco, chiosa augurandosi di poter dare impulso al tessuto sociale «colpito soprattutto dalla pandemia che ha allontanato le persone e negato loro la possibilità di vivere momenti di comunità. Il cuore pulsante di Dipignano».
(f.benincasa@corrierecal.it)
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