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Il vulnus delle entrate tributarie della Regione: preoccupa la «massiccia evasione fiscale dei contribuenti»

Nei documenti della sessione di bilancio focus sulle difficoltà di riscossione dei tributi, dovute alla crisi (ma non solo). Non recuperato il 22% della tassa automobilistica

Pubblicato il: 27/12/2022 – 21:10
Il vulnus delle entrate tributarie della Regione: preoccupa la «massiccia evasione fiscale dei contribuenti»

CATANZARO «Il nodo centrale da sciogliere per la Calabria (così come per le altre regioni) continua ad essere la massiccia evasione fiscale da parte dei contribuenti, che è ulteriormente aumentata con la crisi economica scatenata dalla pandemia». Nei provvedimenti contabili legati alla sessione di bilancio emerge, tra le varie criticità, quella delle problematiche legate alle entrate tributarie della Regione Calabria. Il Documento di Economia e Finanza per il triennio 2023-25 infatti si sottolinea quella che è una problematica ormai storica, particolarmente accentuata negli ultimi anni, soprattutto ma non solo a causa dell’emergenza Covid.

Evasione della tassa automobilistica pari al 22%

«Il mancato pagamento della tassa automobilistica, quantificato mediamente in 55-60 milioni in ciascuno esercizio finanziario, genera, in media, l’invio di 250.000 accertamenti per ogni anno tributario per un valore approssimato del 33% del dovuto totale (180 milioni)», si specifica nel Defr. «Se si considera, poi, la successiva riscossione coattiva realizzata in seguito all’emissione di accertamenti (riscossione media al 15%) e di cartelle esattoriali (riscossione al 19% delle somme iscritte a ruolo), permane comunque – prosegue  il Documento della Regione – una sacca di evasione non recuperata, malgrado tutte le procedure azionate, pari a circa il 22% del dovuto totale». Per la Regione «la situazione è lievemente meno preoccupante per i tributi diversi dalla tassa automobilistica (tassa di concessione regionale, tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, addizionale regionale imposta sul gas naturale), perché i soggetti passivi, di numero fortemente inferiore rispetto alla tassa automobilistica e costituiti per lo più da persone giuridiche, risultano proprio in virtù di tali due aspetti, maggiormente aderenti agli obblighi tributari e in ogni caso più facilmente controllabili»

La tabella allegata al Defr 2023-25 della Regione Calabria

«L’effetto dirompente della crisi»

L’azione dell’amministrazione nel breve-medio periodo – spiega la Giubnta regionale nel Defr – «si è focalizzata sul fatto che la riscossione dei tributi, specialmente in periodo di crisi, deve essere più vicina al territorio ed alle sue problematiche per poter distinguere i soggetti che volutamente evadono da quelli che sono invece in situazione di effettiva difficoltà. La tax compliance, cioè l’adempimento spontaneo agli obblighi tributari da parte del contribuente, rappresenta la mission tributaria principale dell’amministrazione. Malgrado ciò, l’azione di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale selettiva ed efficace posta in essere negli ultimi anni e la sempre maggiore qualità dei servizi d’informazione e assistenza offerta ai contribuenti non hanno potuto, se non in minima parte, arginare l’effetto dirompente della attuale crisi economica. Neanche le misure di sostegno economico ai cittadini e alle imprese ulteriori rispetto a quelle già previste dal legislatore nazionale per il contenimento degli effetti economici negativi derivanti dall’emergenza epidemiologica, disposte con la legge di stabilità regionale 2020 e con la deliberazione di Giunta regionale 27 dell’1 febbraio 2021 hanno potuto ovviare alla crescente evasione legata alla crisi economica. Le entrate da gettito spontaneo della tassa automobilistica, ad esempio, presentano un deciso calo. Per la riscossione coattiva della tassa automobilistica, invece, si rileva un lieve miglioramento rispetto ai risultati della campagna di accertamento relativa agli anni tributari 2017 e 2018 (per un totale di 184.239.240,13 euro, comprensivi di sanzioni ed interessi), i cui avvisi sono stati elaborati nel 2020 e notificati ai contribuenti nel 2021, ed hanno introitato, alla data del 4 ottobre 2022, 27.182.876,50 euro (14,75%). Gli avvisi di accertamento relativi all’anno tributario 2019, notificati anch’essi nel 2021, per un importo totale di 107.205.171,37, alla data del 04 ottobre 2022, hanno infatti prodotto una riscossione pari a 18.312.902,67 euro (17,08%)». (redazione@corrierecal.it)

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