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la sentenza

Rifiuto di atti d’ufficio, assolto il sindaco di Mottafollone

La decisione del Tribunale di Castrovillari. Basile, difeso dall’avvocato Enrico Morcavallo, era accusato di aver negato la bonifica di un sito contenete rifiuti

Pubblicato il: 27/12/2022 – 11:22
Rifiuto di atti d’ufficio, assolto il sindaco di Mottafollone

CASTROVILLARI Il Tribunale di Castrovillari, in composizione collegiale (Annamaria Grimaldi Giudice, a latere Rosamaria Pugliese e Orvieto Matonti) ha assolto il sindaco di Mottafollone Romeo Basile (difeso dall’avvocato Enrico Morcavallo) perché «il fatto non sussiste». Il primo cittadino era accusato di rifiuto di atti d’ufficio e omissione.

I fatti

Il sindaco sarebbe stato informato, a seguito di sopralluogo svolto il 18 ottobre 2016 effettuato dalla Stazione del Corpo Forestale dello Stato di San Sosti, dell’esistenza di rifiuti giacenti su terreno sito in contrada Canneto/Ferriere nel Comune di Mottafollone. Secondo l’accusa, il primo cittadino avrebbe tenuto «un comportamento incompatibile con l’intenzione di disporre la bonifica del sito, così indebitamente rifiutando un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia, igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo». Nel corso del dibattimento, un teste ha precisato che dal 2011 al 2016 la carica di sindaco era stata ricoperta da Bruno Francesco Antonio, al quale nel corso del 2016 era subentrato Romeo Basile (in realtà Bruno Francesco Antonio ha terminato il suo mandato nel maggio del 2014).
Per il giudice, «in ragione delle risultanze istruttorie non può che addivenirsi ad una pronuncia assolutoria per insussistenza del fatto». In particolare, a giudizio del Tribunale, «non può ritenersi inequivocabilmente che la condotta del Basile si sia sostanziata in un comportamento incompatibile con l’intenzione di disporre la bonifica del sito». Dal tenore dell’imputazione, si coglie come Basile sia stato informato dell’esistenza del deposito dei rifiuti e abbia rifiutato, in maniera implicita, di adottare un atto del proprio Ufficio. «Tale assunto non trova riscontro nel materiale probatorio acquisito». In conclusione, «non vi è prova di una specifica e dettagliata richiesta di provvedere o nota indirizzata al Sindaco che abbia dato conto del presupposto di fatto da cui sarebbe originato il dovere di provvedere». (f. b.)

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