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l’intervista

Riqualificazione, decoro e tradizioni. Civita e il sogno della Grande Arberia

Tocci, sindaco del borgo tra i più belli d’Italia, rivendica la «battaglia sul dissesto idrogeologico» e rilancia: «La comunità va tutelata»

Pubblicato il: 28/12/2022 – 16:23
di Fabio Benincasa
Riqualificazione, decoro e tradizioni. Civita e il sogno della Grande Arberia

CIVITA Il paese dove le case antropomorfe ribattezzate “kodra” ricordano volti umani e dove i comignoli, dalle forme più strane, contrastano i venti forti del Pollino. Avvolto tra le rocce, il borgo di Civita – tra i più belli d’Italia – racconta una natura senza uguali: dalle Gole del Raganello, meta degli amanti del canyoning e del torrentismo, all’affascinante Ponte del Diavolo fino alla parete rocciosa della Pietra del Demonio. Nel cuore del Parco nazionale del Pollino tra le sue bellezze naturalistiche, tra faggeti e castagneti, piante rare e una preziosa fauna. Ma Civita, così come tutti i piccoli comuni dell’entroterra calabrese, lotta contro lo spopolamento e difende le proprie tradizioni, gli usi e costumi tipici della cultura arbëreshë come sottolinea al Corriere della Calabria, il sindaco Alessandro Tocci.

Tempo di bilanci

Il 2022 ormai volge al termine e «come tutti veniamo da due anni particolari: prima l’emergenza Covid ed ora l’onda lunda degli effetti del conflitto in Ucraina», dice Tocci. «Grazie al Pnrr intercetteremo risorse fondamentali, ma il Governo non deve dimenticarsi dei piccoli comuni. Civita conta 850 abitanti e promuove l’enogastronomia, la cultura, le tradizioni, usi e costumi: un piccolo borgo premiato anche con la bandiera arancione». Il primo cittadino poi si dice impegnato «nella battaglia sul dissesto idrogeologico». «Abbiamo intercettato alcuni finanziamenti che permettono di mettere in sicurezza parte del paese, adesso puntiamo alla riqualificazione e al decoro urbano, sono le voci più importanti per una piccola comunità che deve poter dare lustro alla Calabria».

Potenziare l’istruzione

Il sogno di un radioso futuro per il momento viene accantonato. Il momento vissuto tra guerra e pandemia impone scelte oculate e massima attenzione agli investimenti. «Sperando di tornare ad una vita normale, l’obiettivo resta la garanzia dei servizi essenziali ai cittadini» e Tocci pensa all’istruzione. «Non abbiamo le scuole medie e le superiori e per questo motivo il nostro bilancio è gravato da una ulteriore spesa legata al servizio bus. Chiederemo al ministro dell’Istruzione insieme ad altri sindaci di avviare un nuovo ridimensionamento scolastico. Per Civita sarebbe importante avere almeno le scuole medie anche ricorrendo alle pluriclassi».

I finanziamenti

Per quanto concerne i finanziamenti intercettati, il sindaco stila un bilancio decisamente positivo. «Quelli del 2022 sono stati corposi e mi riferiscono ai progetti regionali, europei e del Pnrr». «Abbiamo fondi per lavorare su un costone del paese che lega la Valle del Raganello con un finanziamento del ministero dell’ambiente di un milione e 400mila euro e poi tre progettualità di circa 300.000mila euro per mettere in sicurezza altre zone di Civita», dice Tocci che cita un intervento necessario dopo la frana verificatasi «il 5 dicembre 2021 e che per circa 10 giorni ci ha tenuto isolati dal mondo». «Tra l’altro – sottolinea il sindaco – Civita conta una sola strada di accesso e speriamo di poter intervenire grazie ai finanziamenti annunciati dal governatore della Calabria, Roberto Occhiuto».

La Grande Arberia

Civita si vive del calore, della genuinità e dell’ospitalità tipica degli arbëreshë, gli albanesi di Calabria. Il patrimonio culturale e storico va tutelato e finanziato, come ribadisce Tocci. «Siamo chiaramente legati alla nostra storia, il 4 gennaio inizieremo il 2023 con un convegno dedicato a Costantino Mortati». Giurista e costituzionalista italiano di origine arbëreshë che «ha vissuto per un breve periodo nella nostra comunità». «E’ continuo il nostro impegno per la tutela delle minoranze linguistiche, ma dobbiamo essere supportati in questa operazione che coinvolge trenta comuni della Calabria».
(f.benincasa@corrierecal.it)

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