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«Se Catanzaro ritorna al 1970»

Il 1970, com’è noto, segnò profondamente la Calabria per la dura rivolta di Reggio  privata, forse ingiustamente, del ruolo di capoluogo a favore di Catanzaro.Ingiustamente perché Reggio Calabria …

Pubblicato il: 28/12/2022 – 8:29
di Mario Campanella*
«Se Catanzaro ritorna al 1970»

Il 1970, com’è noto, segnò profondamente la Calabria per la dura rivolta di Reggio  privata, forse ingiustamente, del ruolo di capoluogo a favore di Catanzaro.
Ingiustamente perché Reggio Calabria aveva le dimensioni demografiche per fare il capoluogo ma, ovviamente, sarebbe inconcepibile riprendere oggi questa rivendicazione.
In quegli anni morirono persone, ci furono scontri terribili, una faida regionale che lasciò una profonda traccia e una rivolta popolare comunque genuina, per quanto purtroppo non sempre mediata dal buonsenso.
La soluzione compromissoria di allora, con la sede del consiglio regionale nella città più grande e l’università a COSENZA( di fatto superata perché sia Reggio che Catanzaro aprirono successivamente gli atenei) sembra oggi essere messa in discussione dalla recente decisione del Coruc, con l’astensione del Rettore della Magna Graecia, di assegnare quattro corsi di laurea in medicina ad Arcavacata. Un risultato, quello cosentino, che si deve alla pervicace azione del prof. Sebastiano Andò, instancabile cattedratico catanese.
Praticamente tutta la classe politica catanzarese (ad eccezione, bisogna dirlo, del presidente Mancuso che ha dimostrato grande equilibrio) è insorta parlando di scippo e di lobbies cosentine. È noto che Catanzaro, città molto intelligente, si unisce in un attimo quando percepisce una sorta di pericolo esterno.
Dove sia realmente questo pericolo bisognerebbe chiederlo al sindaco Fiorita che ha indossato i panni del Masaniello a difesa dell’avanzata cosentina. E insieme a Fiorita anche politici di centrodestra, hanno sfoderato la spada contro un nemico immaginario
La polemica ci riporta a 52 anni fa con un tono decisamente sbagliato per tutta una serie di motivi. Il primo è che la Calabria, per numero di abitanti, ha diritto a una seconda facoltà di medicina. In Sicilia, ad esempio, nonostante Palermo, Catania e Messina, anche Enna ha dato vita al corso di laurea. Il secondo è che, con il numero chiuso e comunque con una riforma che introdurrà meccanismi selettivi, gran parte dei nostri studenti delle facoltà sanitarie se ne vanno al nord o addirittura all’estero. Il terzo, più importante di tutti, è che lo stato di salute della nostra sanità richiede il maggiore coinvolgimento possibile delle università nei policlinici. Se fosse possibile sarebbe il caso di farne nascere un’altra a Reggio, considerando che spendiamo 300 milioni di euro l’anno per i ricoveri fuori regione, senza considerare le spese aggiuntive che gravano sulle famiglie.
Rispondere dicendo che si lavorerà per ritorsione aprendo ingegneria e lettere a Catanzaro è incomprensibile. Lo facciano pure se conviene. Un ragionamento del genere, con una sorta di ribellione scandalizzata, sembra l’antistoria per eccellenza.
Ritornare al campanile esasperato significa ignorare gli sforzi che si stanno compiendo (iniziando da Roberto Occhiuto) per cambiare la sanità. Lo capisca per primo Fiorita dal quale si attendono altri segnali nella capacità di amministrare il territorio. Fin troppo facile nascondersi dietro una guerra unilaterale contro Cosenza dimenticando volutamente di mettere il punto sulle reali situazioni problematiche del capoluogo. Giorni fa Occhiuto ha dichiarato, ad esempio, che in attesa della nascita di Azienda zero sarà il capoluogo a gestire le assunzioni centralizzate dei sanitari. Qualcuno ha forse protestato parlando di scippo? Catanzaro è il nostro capoluogo e l’Umg ha il diritto e il dovere di essere potenziata. Se il Rettore di Catanzaro non sì è opposto (con un’astensione che somiglia a un si) qualche motivo ci sarà. Ne prenda atto Fiorita. Altrimenti dovremmo riaprire pagine dolorose che hanno solo indebolito le nostre città. Le divisioni da ultras lasciamole alle curve.

Giornalista*

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