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la cerimonia

Lamezia, Camera penale intitolata all’avvocato Felice Manfredi. «Omaggio ad un grande professionista» – VIDEO

Cerimonia in Tribunale, il presidente Andricciola: «Opportuno collocarlo nel “gotha” dei penalisti italiani»

Pubblicato il: 29/12/2022 – 18:37
di Giorgio Curcio
Lamezia, Camera penale intitolata all’avvocato Felice Manfredi. «Omaggio ad un grande professionista» – VIDEO

LAMEZIA TERME Un’intitolazione sentita e partecipata, utile anche a fare memoria. Con questo spirito, nel Tribunale di Lamezia Terme, questa mattina è stata celebrata l’intitolazione della Camera penale all’avvocato Felice Manfredi. Un momento solenne per due motivi particolari: il riconoscimento della figura e del lavoro svolto da un professionista amato e rispettato, ma anche l’occasione per colmare il gap rispetto agli altri organismi di rappresentanza degli avvocati penalisti in Calabria. Quello lametino, infatti, era l’unico fino a stamattina senza intitolazione.

L’intitolazione

Promotore dell’iniziativa è stato l’avvocato Renzo Andricciola, Presidente della Camera penale di Lamezia Terme. «È una cerimonia importante perché – ha spiegato ai microfoni del Corriere della Calabria – la Camera penale lametina era l’unica tra le 11 calabresi a non essere ancora intitolata. E con il nuovo corso intrapreso con la mia presidenza abbiamo deciso di intitolarla ad uno dei principi del foro lametino, l’avvocato Felice Manfredi». Un profilo di alto spessore quello di Felice Manfredi, per questo secondo Andricciola era opportuno collocarlo «nel gotha dei penalisti italiani, essendo quasi tutte le Camere penali italiane intestate a grandi penalisti, come quella di Milano intestata a Gian Domenico Pisapia, penso a quella di Torino intitolata a Vittorio Chiusano, ma anche alle camere calabresi intitolate già ad importanti avvocati come Alfredo Cantafora a Catanzaro o Luigi Gullo a Cosenza». «Era giusto che noi con lo collocassimo anche il nostro principe del Foro Felice Manfredi in questa vetrina importante».

Il profilo

L’avvocato Felice Manfredi, nato il 5 giugno 1923 a San Mango D’Aquino, dopo avere conseguito la maturità classica nel 1941, in piena guerra si è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Roma dove ha conseguito la laurea nel 1945 ed ha iniziato l’attività forense nel 1950, proseguendola ininterrottamente per oltre mezzo secolo. È stato per molti anni presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nicastro ed inseguito di Lamezia Terme. Felice Manfredi, inoltre, ha difeso in svariati processi di rilevanza nazionale, tra i quali il processo per il disastro ferroviario di Eccellente, per il sequestro Pacileo, il sequestro Bilotti, per il sequestro e l’omicidio di Cristina Mazzotti e per l’uccisione della cantante Lolita. «Una grande storia – spiega Andricciola – non solo professionale, ma una storia umana. Un grande uomo, un grande avvocato, un professionista di altri tempi come si dice in questi casi. Un maestro per tutti, per l’avvocatura lametina e per l’avvocatura calabrese e italiana in generale». 

«Pronti ad incidere del nostro sistema giudiziario»

Dal presidente della Camera penale di Lamezia Terme, infine, una sorta di bilancio al termine del 2022: «È innegabile – dice – che quello attuale è un periodo di fermento per la giustizia e per l’avvocatura tutta. Certo, le camere penali italiane, il coordinamento regionale delle camere penali calabresi e quella di Lamezia Terme hanno tutte un ruolo importante in questo in questo fermento, un ruolo importante che certamente cercheremo di attuare e di incidere, per quanto possibile, nelle dinamiche del nostro sistema giudiziario». (g.curcio@corrierecal.it)

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