L’altro ieri il presidente La Russa ha ricordato l’anniversario della nascita del Msi, facendo riferimento al papà, che ne fu esponente di primo piano. La Russa ha semplicemente espresso un pensiero, ricordando come il Msi sia stato un partito politico regolarmente repubblicano, per quanto escluso dall’arco costituzionale. Era, certamente, un partito nato dalle ceneri della RSI. Nessuno lo mette in dubbio. La mia storia familiare e personale è diversa ma non si possono tacere alcune cose riguardo al Msi.
La sua presenza ha consentito a tanti giovani di destra, negli anni drammatici del terrorismo, di rimanere nell’ambito democratico. Molti ragazzi innocenti e uomini di quel partito caddero drammaticamente negli anni di piombo. La composizione del partito comprendeva donne e uomini perbene. Parlare oggi ancora di pericolo fascista non ha senso, dopo che la destra ha compiuto passaggi storici fondamentali di forte autocritica rispetto al passato.
La barbarie delle leggi razziali, la stortura della dittatura e della guerra sono considerazioni consapevolizzate da tutti. Le recenti parole del presidente Meloni, nel corso della visita alla comunità ebraica di Roma, ne sono testimonianza. I giovani oggi non ci chiedono di rinunciare a quei valori ma di guardare a un futuro senza lacerazioni. Un futuro saldato nella meravigliosa Carta Costituzionale repubblicana che non può non essere patrimonio comune. Per questo, l’invito è quello a rinunciare a polemiche strumentali. I cittadini ci chiedono risposte importanti sul presente e ben conoscono le basi democratiche dell’Italia. Ignazio La Russa è un testimone di questo presente. E con lui lo è un partito che ambisce a essere sempre più garanzia di buongoverno e di libertà per tutti.
*vice presidente gruppo parlamentare Fratelli d’Italia
Camera dei Deputati
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