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«Medici cubani in Calabria nonostante intoppi burocratici e forti interessi contrari» – VIDEO

Il governatore all’incontro in Cittadella con l’ambasciatrice di Cuba in Italia: «Ai professionisti caraibici lo stesso compenso degli italiani»

Pubblicato il: 30/12/2022 – 17:05
«Medici cubani in Calabria nonostante intoppi burocratici e forti interessi contrari» – VIDEO

CATANZARO «Siamo contenti di aver avuto quest’occasione utilizzando professionisti altamente specializzati: la medicina cubana è una medicina di eccellenza, riconosciuta in tutto il mondo». Lo ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, incontrando nella Cittadella l’ambasciatrice di Cuba in Italia, Mirta Granda Averhoff, in vista nella regione in occasione dell’arrivo in Calabria, avvenuto nei giorni scorsi, di un primo contingente di medici caraibici reclutati a tempo determinato per sopperire alle gravi carenze di organico nella sanità calabrese.
Occhiuto e la Averhoff qualche ora prima avevano incontrato i medici cubani – in totale 51 – al momento ospitati nella caserma del Primo reggimento bersaglieri di Cosenza prima di essere destinati in alcuni ospedali della Provincia di Reggio Calabria dopo aver svolto un corso di lingua italiana all’Unical.

«Intoppi burocratici ci hanno rallentato»

«Noi abbiamo utilizzato le opportunità offerte da un accordo di cooperazione tra il governo cubano  e la commissione europea già nel 2017 e poi un parco normativo che ci dava la possibilità di reclutare medici cubani. Da lì in poi si sono generate tante polemiche e tanti intoppi burocratici, alcuni ci hanno consentito di fare un accordo ancora migliore rispetto a quello che avevamo previsto, altri intoppi burocratici, provenienti da diverse amministrazione dello Stato, hanno rallentato questa operazione», ha ricordato Occhiuto: «Ma oggi – ha proseguito il presidente  della Regione e commissario della sanità – siamo contenti che ci siano 51 medici cubani capaci di assicurare che i presìdi ospedalieri dove è più difficile trovare dei medici rimangano aperti. come ho già detto, questi medici non ruberanno alcun posto di lavoro a medici italiani e calabresi, siamo disponibili ad accogliere tutti i medici italiani e calabresi che volessero lavorare nei nostri ospedali, e lo stiamo facendo accelerando sui concorsi, ma 51 medici per la provincia di Reggio Calabria non saremmo riusciti a trovarli nemmeno in tre anni. Siamo contenti di aver avuto questa occasione utilizzando professionisti altamente specializzati: la medicina cubana è una medicina di eccellenza, così riconosciuta in tutto il mondo. Ciò è stato possibile anche grazie al contributo delle autorità cubane e per questo sono molto contento che oggi l’ambasciatrice di Cuba in Italia abbia voluto essere qui in Calabria e abbia incontrato insieme a me i 51 professionisti da qui a qualche settimana saranno impegnati nelle corsie degli ospedali calabresi».

«Abbiamo toccato molti interessi»

«Chiaramente – ha poi dichiarato Occhiuto – abbiamo toccato molti interessi, gli interessi dell’Ordine dei medici, delle cooperative di gettoni, c’è stata una stampa che in alcuni casi ha evidenziato in maniera polemica questo accordo. E queste circostanze forse hanno indotto qualche funzionario o qualche burocrate a ritenere che potesse ostacolare questo accordo, ma come credo abbiano capito i calabresi quest’anno quando ci poniamo un obiettivo facciamo di tutto per realizzarlo, quindi abbiamo vinto anche questi ostacoli e siamo riusciti a fare ciò che avevamo promesso. L’obiettivo è quello di farne arrivare ancora, all’occorrenza. Noi andiamo avanti con i concorsi, perché i concorsi ci danno la possibilità di risolvere strutturalmente il problema del reclutamento dei medici negli ospedali. ho sempre detto che questo accordo non rappresenta una soluzione ai nostri problemi, la soluzione invece è determinata dai concorsi che le aziende stanno svolgendo. alcuni concorsi li stiamo accentrando, si farà il concorso unico per medici di emergenza-urgenza. Questa iniziativa è uno strumento emergenziale ed eccezionale per dare una risposta che altrimenti non avremmo potuto dare a presìdi ospedalieri che altrimenti avremo dovuto chiudere».

«Ai cubani lo stesso compenso degli italiani»

Occhiuto ha poi aggiunto: «Sono molto felice anche di una circostanza: abbiamo modificato l’accordo fatto all’inizio e lo abbiamo fatto per la disponibilità che le autorità cubane hanno dimostrato in maniera eccezionale, perché ci hanno consentito di dare tutte le risorse ai medici. I medici avranno sul loro conto corrente quello che percepiscono i medici italiani. È chiaramente una procedura eccezionale per il governo cubano, perché questo solitamente non avviene, sono molto contento che questo sia avvenuto. Credo che sia avvenuto anche perché credo che questa iniziativa che oggi la Calabria presenta è la prima, non in Italia, in Europa. Dopo la fase Covid – ha rimarcato il presidente della Regione –  i medici cubani, che sono molti apprezzati in molti paesi del mondo e offrono la loro assistenza a tanti paesi del mondo, in Italia e in Europa non erano  più venuti. Questa è la prima iniziativa in Europa. Credo che per il governo cubano sia stato il modo anche per dimostrare attenzione probabilmente ma anche per fare un investimento sulla qualità dei rapporti con il nostro Paese. Quella delle spettanze è stata una mia richiesta , questo ha creato una serrata interlocuzione con la società cubana che in via eccezionale ha consentito questa contrattazione diretta con i medici».

«Calabria modello per altre regioni»

Infine, Occhiuto ha rilevato: «Molti mi hanno chiesto come si potesse fare, moltissimi non ci credevano, non credevano che alla fine saremo riusciti a farlo. I credo che quello che è avvenuto in Calabria possa essere un modello che anche le altre regioni possono applicare, un modello anche per rispondere a questa distorsione nel mercato delle professioni sanitarie, che sta creando profonde difficoltà al sistema della sanità pubblica, perché ci sono cooperative  di medici a gettone che fanno pagare alle aziende sanitarie d’Italia 120 euro per ogni medico, in Calabria 150 euro all’ora per ogni medico. E questa iniziativa credo che possa rappresentare anche un modello alternativo rispetto a quello delle cooperative a gettone, ed è – suppongo – molto attenzionato anche da parte di altre Regioni». (c. a.)

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