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l’intervista

Calabrese: basta con l’assistenzialismo, dobbiamo creare lavoro serio e reale

L’assessore regionale fa un punto dopo le prime settimane in Giunta: tra gli obiettivi il piano regionale e un’unità di crisi

Pubblicato il: 31/12/2022 – 14:43
Calabrese: basta con l’assistenzialismo, dobbiamo creare lavoro serio e reale

«Non dobbiamo creare  ostaggi con l’assistenzialismo, come è stato fatto in passato con tanti lavoratori, dobbiamo dare dignità ai calabresi che cercano e vogliono un lavoro nella propria regione». Così l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Calabrese, intervistato dal Corriere della Calabria: dall’esperienza alla guida del Comune di Locri alla nuova sfida alla Regione, Calabrese parla del suo passato ma soprattutto del suo futuro.

 «Soddisfatto per aver cambiato in positivo Locri»

Calabrese riannoda il nastro e ripercorre la sua azione da sindaco a Locri:  «Ho sempre detto che fare il sindaco è l’esperienza più bella e affascinante per chi fa politica, averlo fatto per 10 anni è un bel risultato. Sono contento e soddisfatto di questa esperienza anche se è stata veramente faticosa. Lascio la città nelle mani di una squadra capace, competente, che mi ha seguito in questi anni e che ha voglia di continuare questo percorso politico. Spero e desidero che la mia città vada avanti, ci sarà il massimo del contributo anche nel mio ruolo di assessore regionale  perché vogliamo fare crescere Locri, la Locride e tutta la Calabria.  Nel suo cammino Calabrese si è scontrato con il nemico pubblico numero 1, la ‘ndrangheta, affronta da sindaco di Locri a muso duro e senza tentennamenti:  «E’ solo una questione di volontà, basta scegliere da che parte stare e farlo con convinzione. A me è servita la mia formazione politica e culturale, la formazione anche del mio partito politico, e le mie precedenti esperienze amministrative fatte sia al Comune sia alla provincia di Reggio Calabria. Sono stato convinto che quello che dovevamo fare anche con la mia squadra lo  abbiamo fatto. In questo percorso di cambiamento e di isolamento di determinati ambienti abbiamo avuto il supporto della prefettura, della magistratura, delle forze dell’ordine, si è creata quella sinergia necessaria per poter portare avanti il cambiamento. Lo abbiamo fatto con atti e fati concreti, contrastando ogni possibile ingerenza della criminalità nell’azione amministrativa, isolando questi soggetti e soprattutto avviando un percorso di cambiamento culturale della città, e la città ci ha seguito in questo percorso. Mentre prima i cittadini erano quasi in una sorta di sudditanza psicologica nei confronti dei clan, oggi sentono di vivere in una città libera. Questo – aggiunge Calabrese – grazie all’impegno di tutti, e soprattutto delle forze dell’ordine che con importanti azioni che ci sono state nel corso degli anni hanno davvero liberato la città. Oggi Locri vive una fase davvero nuovo, diversa, positiva, soprattutto una fase di libertà, che è quello che vogliono i cittadini di Locri, che oggi sono soddisfatti di vivere questa nuova esperienza. Io ho sempre detto che quando ero giovane ho vissuto male nella mia città, perché la delinquenza aveva avuto il sopravvento. Oggi invece finalmente i miei figli e le nuove generazioni possono vivere in una città libera».

 «Alla Regione una nuova e avvincente sfida»

Ora l’impegno alla Regione, nel ruolo di assessore al lavoro:  «Dopo aver vinto una sfida che sembrava impossibile, qual era fare il sindaco a Locri quando la città era in una fase devasta, oggi mi accingo a questa nuova avvincente sfida in una delega importante conferitami dal presidente Occhiuto su indicazione del mio partito, Fratelli d’Italia. Devo essere sincero: non mi spaventa questa muova esperienza, sono pronto – spiega Calabrese al Corriere della Calabria ad affrontare le tante criticità. Ho verificato che abbiamo tantissimi problemi, com’è noto, sulla delega del lavoro, perché soprattutto c’è un vasto mondo di precariato a a carico della Regione Calabria. Ma è una sfida che possiamo e dobbiamo e vogliamo vincere, a partire dal nuovo anno. A mio avviso ci sono tutte le condizioni: c’è la determinazione e la volontà del presidente Occhiuto, di tutta la Giunta che è coesa, ci sono le condizioni perché oggi abbiamo la possibilità di utilizzare le importanti risorse messe a disposizione, dai fondi comunitari al Pnrr. Sarebbe un peccato non utilizzare bene queste risorse. In passato si è fatto male. Le tante risorse non sono state utilizzate nel modo giusto e oggi ne paghiamo le conseguenze. Possiamo e dobbiamo invertire la rotta».  E’ già tempo per un primo, ovviamente parzialissimo, bilancio:  «Questo primo mese – spiega Calabrese –  è stato di verifica di alcune situazioni. Ho chiesto di avere i dossier più scottanti sulle situazioni di maggiore criticità da parte del Dipartimento, e ho visto che c’è grande attenzione da parte del presidente Occhiuto. Il fatto stesso di aver modificato la burocrazia regionale, di aver accorpato nello stesso Dipartimento formazione e lavoro è un segnale importante, un settore affidato al dottor Roberto Cosentino, persona capace e competente con la quale vogliamo costruire questo percorso che riguarda il lavoro in Calabria. Ho visto che manca una unità di crisi per le situazioni di emergenze, che porteremo in Giunta nelle prossime settimane. Manca un piano per il lavoro, che è fondamentale in Calabria, e soprattutto un piano ricco di contenuti importanti. Manca – ed è paradossale – una sorta di in crocio reale tra domanda e offerta, non sappiamo quali sono le reali situazioni della disoccupazione in Calabria. Si può fare tanto, bisogna lavorare sodo, bisogna dare risposte ai bisogni dei calabresi, bisogna creare le condizioni per trattenere i nostri giovani in Calabria. Ribadisco: ci sono tante competenze nel Dipartimento, le risorse ci sono, ci sono risorse che possono essere utilizzate meglio. Sarebbe un peccato, quasi un delitto nei confronti dei calabresi, non risolvere queste situazioni. Il presidente Occhiuto – rimarca l’assessore regionale – sta ben facendo nella sanità con importanti concorsi, nei giorni scorsi sono state approvate le graduatorie del Formez per l’assunzione di 258 unità nei Centri per l’impiego, Centri per l’impiego che peraltro devono essere rivoluzionati perché oggi non svolgono la loro funzione e che verranno ristrutturati grazie a importanti finanziamenti e ci sarà anche un investimento in tecnologie. Ho verificato tutte queste situazioni. In Giunta abbiamo approvato la dotazione organica di Calabria Lavoro, che consente la stabilizzazione di 67 lavoratori, sono stato al Comune di Africo dove grazie a un contributo della Regione sono stati assunti a tempo indeterminato 19 lavoratori in un vasto bacino che a livello regionale ne vede 690, sono tantissimi i precari. Però, ribadisco: io guardo  in modo positivo, sono abituato a guardare avanti e a impegnarmi e sono convinto che sicuramente non è una problematica che risolveremo in qualche mese e però già in queste prime settimane abbiamo create le condizioni per dare risposte ad alcune situazioni di precariato, lavorando sodo, con impegno e  soprattutto al fianco persone capaci e competenti nel Dipartimento come Cosentino e la squadra di dirigenti. Sono certo e convinto che anche nel comparto del lavoro, lavorando anche in sinergia con i sindacati – che ho già incontrato sulla problematica del precariato – possiamo affrontare le problematiche. Però dobbiamo cambiare passo, dobbiamo farlo seriamente, con impegno, e dobbiamo credere in quello che facciamo. Dobbiamo ritrovare l’orgoglio di essere calabrese creando quelle condizioni di vivibilità e occupazione che possono esserci.  A esempio potremmo attrarre utilizzando lo smart working tante persone che potrebbero venire a lavorare qui potenziando le reti tecnologiche. Si può fare tanto e dobbiamo farlo».

Il capitolo reddito di cittadinanza

Secondo Calabrese infine  «lo strumento del reddito di cittadinanza non  ha prodotto alcun beneficio reale ma solo un ulteriore assistenzialismo, ed è quello che dobbiamo modificare. I calabresi non hanno bisogno di questo, hanno bisogno di un lavoro serio, reale, concreto e dignitoso. Sono state spese tante risorse per il reddito di cittadinanza ma queste risorse non hanno prodotto nessun risultato positivo, fermo restando che ci sono situazioni di povertà, disagio, situazioni di persone che non possono lavorare che vanno affrontate. Con il presidente Occhiuto e con l’assessore al Welfare Staine affronteremo queste criticità. Per quanto riguarda il lavoro, ribadisco che queste risorse vanno valutate nel modo giusto. Stiamo valutando e monitorando quelli che sono stati interessati dal reddito di cittadinanza per comprendere la reale situazione e quello che ha prodotto effettivamente il reddito per capire quali condizioni creare. Diciamo che – riferisce l’assessore regionale al Lavoro – al precariato già noto si unisce anche quello del reddito di cittadinanza. Però sappiamo benissimo che ci sono state distorsioni, utilizzo improprio del reddito di cittadinanza. Lavoreremo anche per risolvere questa problematica, lo faremo anche con il governo nazionale, con il quale ci stiamo confrontando anche su altri problemi come quello dei Tis, che è un problema serio perché riguarda 4300 lavoratori, utilizzati negli enti locali e a cui dobbiamo dare un futuro. Per questi lavoratori di mobilità in deroga va trovata una soluzione, che non può trovarla solo la Regione Calabria: serve uno strumento normativo a livello nazionale e ci stiamo confrontando – lo sta facendo in primo luogo il presidente – con il governo. Sono problematiche a cui dobbiamo dare risposte, ma c’è una differenza rispetto al passato: oggi sono tantissime risorse che possono essere utilizzate, dobbiamo incrociare le esigenze dei lavori, le esigenze della Regione e far capire al governo che dobbiamo avere il giusto supporto per creare questa stabilità lavorativa in Calabria. Dobbiamo farlo anche gli enti strumentali della Regione come le Asp, Calabria Lavoro, Calabria Verde. Va fatta una sorta di rivoluzione, l’ho detto anche al mio insediamento: è un percorso nuovo, un percorso che deve guardare al futuro, facendo però tesoro anche degli errori del passato, che sono stati tanti, indipendentemente dal colore politico della Regione. Gli errori ci sono stati, non dobbiamo ripeterli. Non dobbiamo creare  ostaggi con l’assistenzialismo, come è stato fatto in passato con tanti lavoratori, dobbiamo dare un futuro certo a tutti, dobbiamo dare dignità ai calabresi che cercano e vogliono un lavoro nella propria regione e creare le condizioni affinché i nostri figli restino qui. Io – conclude Calabrese – ci credo in questo percorso, nel mandato che mi ha conferito il presidente Occhiuto e so di avere il supporto del mio partito Fratelli d’Italia». (redazione@corrierecal.it)

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