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Lavoro e previdenza, in Calabria illegalità (molto) diffusa tra frodi ed evasione

I dati dell’ultimo bilancio sociale dell’Inps regionale: in un anno scoperti oltre 6mila assunzioni fittizie e 9 milioni di contributi non versati

Pubblicato il: 31/12/2022 – 7:35
Lavoro e previdenza, in Calabria illegalità (molto) diffusa tra frodi ed evasione

Nel 2021 in Calabria sono stati accertati e annullati oltre 6.000 rapporti di lavoro fittizi e sono stati accertati oltre 9 milioni di contributi evasi lordi. È questo il risultato dell’attività di vigilanza ispettiva dell’Inps Calabria, dati contenuti nell’ultimo bilancio sociale presentato dall’istituto di previdenza.

L’esito dell’attività ispettiva

Nel report anzitutto si specifica che «l’attività di vigilanza ispettiva, nel corso del 2021, ha perseguito fenomeni di illegalità diffusa, avendo quali obiettivi primari sia la tutela dei lavoratori sia la tutela in via indiretta delle imprese che operano fuori dal circuito di azione delle imprese irregolari. Si è resa, quindi, necessaria una programmazione dell’attività ispettiva basata sui parametri indicati dalla Direzione centrale Entrate – area Vigilanza Ispettiva, con l’obiettivo di mantenere l’attività ispettiva orientata al costante presidio e contrasto dei fenomeni più ricorrenti sul territorio, tenendo anche conto di frodi emerse in nuovi contesti datoriali, nonché di quelle tipologie di illecito affiorate nel corso del periodo dell’emergenza sanitaria e tese alla percezione degli ammortizzatori sociali covid». Nel bilancio sociale dell’Inps-Direzione Calabria si sottolinea che «dalle esperienze frutto degli accertamenti effettuati, è risultato molto proficuo il controllo sui percettori di prestazioni Covid  indebite, attraverso le segnalazioni puntuali provenienti dalle strutture competenti o mediante segnalazioni da parte dei medesimi ispettori che, in periodo di lockdown, hanno lavorato sulle erogazioni delle prestazioni. Tra le varie tipologie di aziende da sottoposte a controllo sono rientrate le cliniche convenzionate (in diverse province della Rregione sono affiorati fenomeni, di proporzioni anche molto rilevanti, di evasione/elusione contributiva nel settore della sanità privata), supermercati, attività di vigilanza, residenze per anziani. Tenendo conto delle caratteristiche economiche e territoriali della nostra Regione, delle peculiarità produttive dei territori e dei fenomeni patologici di comportamenti illeciti, particolare attenzione è stata dedicata all’attività svolta in agricoltura, settore produttivo maggiormente attivo e che fa rilevare fenomeni di irregolarità diffusa. Il settore agricolo è stato oggetto anche dell’azione della task force dell’Istituto, con lo scopo di intervenire sulle criticità rappresentate ed in attuazione di liste di soggetti da verificare inviate dalla Direzione centrale. Il settore edile – che mantiene nella regione una posizione di rilevanza per il suo impatto sociale e per il numero di addetti – è stato oggetto di attenzione, proprio perché è spesso occasione di rinvenire il fenomeno del lavoro nero».

I rapporti di lavori fittizi

L’Inps Calabria evidenzia che «anche nel corso del 2021 è proseguita l’attività ispettiva volta a contrastare il fenomeno dei rapporti di lavoro fittizi, creati al solo fine di costituire posizioni assicurative tali da consentire l’erogazione di prestazioni previdenziali indebite.È stata, pertanto, intensificata l’attività ispettiva relativa a casi in cui sono state concesse determinate prestazioni (Naspi, maternità, malattia, disoccupazione agricola etc.) e agevolazioni contributive, nonché nei confronti di aziende che hanno fatto ricorso alla Cig ordinaria e in deroga. A tali attività è conseguito, nell’anno oggetto di osservazione, l’annullamento di più di 6.000 rapporti di lavoro fittizi, registrando un importo di minori uscite pari ad euro 25.321.400. È proseguito, inoltre, il controllo sui lavoratori domestici; il “sistema” risulta finalizzato in primo luogo all’ottenimento del permesso di soggiorno da parte di soggetti extracomunitari che solo grazie ad una formale assunzione possono vedersi garantito il titolo (si tratta di soggetti o in attesa di permesso di soggiorno o il cui permesso è prossimo alla scadenza ed il rapporto di lavoro fittizio interviene a pochi giorni dalla scadenza). Altre attività ispettive hanno riguardato fenomeni, già riscontrati negli anni precedenti, quali l’interposizione fittizia di manodopera ed assunzioni fittizie riscontrate presso istituti scolastici». Il bilancio dell’Inps Calabria registra 512 aziende ispezionate di cui irregolari 450 (87,89%); 3.061 lavoratori irregolari di cui 47 in nero; 6.374 rapporti di lavoro fittizi annullati; euro 9.166.189 di contributi evasi accertati lordi; euro 25.321.400 di minori uscite. (redazione@corrierecal.it)

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