TARSIA Il 2022 si è chiuso 48 ore fa, ma il sindaco di Tarsia Roberto Ameruso è già concentrato sul futuro. Il primo cittadino del comune nel Cosentino ai bilanci preferisce narrare progetti e programmi presenti e futuri. Al Corriere della Calabria, Ameruso elenca tutte le opere finanziate con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Sono stati stanziati circa due milioni di euro destinati all’adeguamento sismico del plesso scolastico, «un’opera già appaltata e i lavori partiranno a breve con importanti migliorie dal punto di vista energetico», precisa il sindaco che aggiunge: «E’ una delle tante incompiute sulle quali ho posto l’attenzione, il nostro è un territorio bellissimo ma fragile ed abbiamo necessità di attenzionare e prevedere gli effetti del dissesto idrogeologico». «Siamo intervenuti – spiega il primo cittadino – grazie ad un finanziamento sul centro abitato di Piazza Castello affiancando e prevedendo delle opere di mitigazione del rischio dissesto idrogeologico come la regimentazione delle acque, il contenimento del rischio da frane e smottamenti». «Piazza Castello – sottolinea Ameruso – è importante da un punto di vista storico, ma sono tante le abitazioni che necessitano di interventi e per questo motivo abbiamo intercettato un finanziamento da un milione di euro». Il primo cittadino prosegue nella narrazione dei fondi investiti per migliorare la qualità amministrativa di Tarsia. «Un finanziamento da 160mila euro servirà a rivoluzionare l’assetto digitale, sostenuta da una serie di iniziative e impegni economici importanti». Anche il sito internet del Comune «diventerà maggiormente attrattivo e con l’inserimento di contenuti narrativi del territorio».
«Siamo Città dell’Olio e per noi non è solo un marchio». Roberto Ameruso sottolinea fiero il riconoscimento ottenuto e celebra la De.Co. (denominazione comunale). La certificazione del settore agroalimentare finalizzata al riconoscimento di un prodotto legato ad un particolare territorio. Il riconoscimento della De.Co. dimostra l’origine locale del prodotto, fissa la sua composizione a garanzia dei produttori del territorio e dei consumatori. «A Tarsia, il nostro prodotto di eccellenza è la Roggianella, tipica cultivar dell’olivo e puntiamo a valorizzare anche la “Dolce di Tarsia”. E’ il prossimo passo», racconta Ameruso. Che volge lo sguardo al futuro declinando le azioni necessarie a migliorare la qualità della vita dei cittadini. «Puntiamo sul benessere, abbiamo appaltato un lavoro per incrementare l’offerta del nostro centro sportivo». Un altro asset su cui punta decisa l’amministrazione comunale è la valorizzazione del patrimonio storico-culturale. «Dobbiamo fare uno sforzo per essere maggiormente attrattivi. Tarsia è tra i borghi più belli, un centro letterario che ha colto l’occasione offerta dal turismo itinerante. Puntiamo ad intercettare il segmento dei camperisti che pesa circa il 15% sul movimento turistico italiano». Se si parla di Tarsia il pensiero corre veloce a Ferramonti. Il Museo-Campo di Ferramonti collegato alla Riserva Naturalistica del Lago di Tarsia, la “Riserva della Memoria”. E ancora «il museo della civiltà contadina». «Viviamo in un territorio straordinario – sottolinea Ameruso – incastonato tra la Valle del Crati, le montagne del Pollino e la piana di Sibari». La chiosa il primo cittadino la dedica ad un ultimo progetto. «La pandemia ha prima bloccato e poi rallentato tanti progetti, ma oggi siamo riusciti a ripartire ed abbiamo stanziato circa 3,5 milioni di euro per alcuni lavori pubblici. Stiamo appaltando altri lavori, Tarsia è un cantiere aperto».
(f.benincasa@corrierecal.it)
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