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L’INCONTRO CON CALDEROLI

Occhiuto: «L’autonomia differenziata è una grande occasione ma prima i Lep e la perequazione»

Il governatore ribadisce la sua posizione: «Ma se c’è uno che può farla è Calderoli. Peccato l’assenza di Cgil e Uil»

Pubblicato il: 02/01/2023 – 18:43
Occhiuto: «L’autonomia differenziata è una grande occasione ma prima i Lep e la perequazione»

CATANZARO «Il ministro Calderoli mi aveva chiesto di venire in Calabria il 7 gennaio, gli ho chiesto di anticipare al 2 gennaio perché mi piaceva l’idea che il ministro iniziasse a lavorare nel 2023 partendo dalla Calabria». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto nella conferenza stampa in Cittadella con il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli sul tema dell’autonomia differenziata.

«Un treno con tre vagoni»

Occhiuto ha poi aggiunto: «Con Calderoli ci siamo confrontati più volte nelle scorse settimane, anche collegialmente con gli altri presidenti di regione. Al ministro ho rappresentato la mia posizione e quella della mia Giunta: non ho un pregiudizio verso l’autonomia differenziata, piuttosto ho un pregiudizio nei confronti di un modo di raccontare il governo del Mezzogiorno come il governo di chi vuole giocare soltanto di rimessa o ha un approccio semplicemente difensivo. Il mio modo di governare una regione del Mezzogiorno è quello di chi accetta le sfide, ha la capacità di confrontarsi per capire come da queste sfide possano discendere occasioni di sviluppo della Calabria. A Calderoli – ha ricordato il presidente della Regione – ho detto che la mia posizione sull’autonomia differenziata non è di pregiudizio ideologico perché credo che l’autonomia differenziata possa determinare occasioni positive potenzialmente di sviluppo per la Calabria. Ho detto che il tema però è una parte della Costituzione che dobbiamo attuare, ci sono altre parti inattuate: a esempio c’è la parte dei Lep che andrebbero definiti in base ai fabbisogni standard e non alla spesa storica, c’è la parte dell’articolo 119 sulla perequazione. Quando ho parlato di questo tema ho preso l’immagine di un treno con tre vagoni – Lep, perequazione, e autonomia – ma a noi interessa che il treno arrivi alla fine del percorso. Se riusciamo a fare quello che non è mai stato fatto in 21 anni, i Lep e la perequazione, anche l’autonomia differenziata sarebbe una grande occasione. Conosco e apprezzo Calderoli, ho sempre detto che se c’è uno che può realizzarla è proprio Calderoli: giudico positivamente il fatto che abbia inviato il 29 dicembre la bozza del disegno di legge alla presidenza del Consiglio e alla Conferenza delle Regioni, è una proposta di legge che vedrà protagonista il Parlamento. C’è stata molta polemica sul ruolo del Parlamento ma il fatto che il ministro abbia voluto lavorare nell’attuazione della Costituzione attraverso una proposta di legge di attuazione della Costituzione mi tranquillizza e dovrebbe tranquillizzare tutti in ordine al fatto che questo percorso sarà un percorso necessariamente condiviso da tutte le Regioni e dal Parlamento. Conosco il ministro Calderoli e leggendo la sua bozza credo che sia evidente che si fa carico un qualche modo delle ragioni delle Regioni del Sud, perché – ha sostenuto Occhiuto – il ministro è troppo esperto per sapere che questo appuntamento dell’autonomia differenziata è un appuntamento nel quale il Paese può riuscire solo se a condizione che si costruisca una convergenza la più unanime possibile tra le Regioni del Paese, le Regioni del Nord e le Regioni del Sud. Oggi abbiamo cominciato la discussione con le parti sociali, quelle che hanno aderito al mio invito, Cisl e Unindustria, e continueremo a confrontarci su questi temi».

«Potenzialità ma a certe condizioni»

In generale – ha aggiunto Occhiuto – «vedo delle potenzialità nell’autonomia differenziata a condizione che ci sia la definizione dei Lep, che si investa davvero sulla perequazione. In passato chi ha governato le Regioni del Sud ha scelto un approccio meramente rivendicativo, difensivo che ha prodotto sperequazione e nessun beneficio per loro. Io vorrei essere un presidente che governa una Regione del Sud ma che non sfugge al confronto con le Regioni del Nord e le sfida sul piano delle opportunità che l’attuazione della Costituzione può riservare anche al Mezzogiorno».

La mancata adesione all’invito di Cgil e Uil

Occhiuto ha commentato l’assenza odierna dal confronto con Calderoli di Cgil e Uil. «Ho un rapporto molto positivo con tutti i sindacati. Per questo – ha ricordato il governatore – avevo chiesto anche a Uil e Cgil di essere presenti, non lo hanno fatto, credo che sarebbe stata un’importante occasione di confronto e anche di scontro. Rispetto la loro scelta, ma per quanto mi riguarda il rapporto con tutti i sindacati continuerà a essere positivo come nell’anno trascorso».

Il contributo di Cisl e Unindustria

«È stato molto positivo, utile a dare un racconto della Calabria diverso», ha invece spiegato Occhiuto parlando dell’incontro di Calderoli con Cisl e Unindustria. «Il segretario della Cisl ad esempio ha ricordato a Calderoli quando si occupò della forestazione. Russo ha ricordato a Calderoli che non abbiamo più 38mila forestali ma 4mila forestali con una superficie boschiva quanto la Germania e l’Austria. Questi forestali – ha ricordato il governatore calabrese – nonostante siano anziani, nell’estate scorsa hanno cotribuito affinché la Calabria sia stata una regione senza incendi, quando negli anni passati era la regione che bruciava di più. Facendo lavorare i forestali abbiamo fatto in modo che anche loro siano una risorsa per la Calabria».

La preoccupazione legata alla scuola

Occhiuto si è detto «preoccupato se viene delegata in modo troppo massiccio il tema dell’istruzione, uno dei percorsi di maggiore emancipazione sociale. Una Regione che ha grandi povertà educative come la Calabria deve essere una Regione che investe sull’Istruzione ma chiede al Governo di investire sull’Istruzione allo stesso modo in tutte le regioni. Poi ci sono grosse opportunità. Sull’energia se noi avessimo una partecipazione sulla fiscalità prodotta dalle aziende che producono energia da fonti rinnovabili o dall’idroelettrico, potremmo avere grandi benefici. Così come sui porti, sull’hub logistico di Gioia Tauro, il primo porto d’Italia per movimentazione però non becchiamo un euro dalle accise, sia sui porti turistici. Ci sono delle opportunità che l’autonomia differenziata può dare alle Regioni del Sud. Ma attenzione, perché l’autonomia differenziata è una possibilità che la Costituzione offre. Ma sempre al Titolo V parla non di possibilità, ma di obblighi. Obbligo di garantire con uniformità su tutto il territorio nazionale i diritti sociali e civili e l’obbligo di investire risorse per la perequazione laddove questa tutela dei diritti non può essere soddisfatta con la capacità fiscale».

Il percorso con i governatori del Sud

Con riferimento alla posizione degli altri governatori del Sud, per Occhiuto «ci sono interessi comuni e li rappresentiamo tutti allo stesso modo, sia che si abbia sensibilità di centrodestra che di centrosinistra. Poi è evidente che ci siano interessi di arte politica e ci sta che cui siano toni differenti». (c. a.)

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