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«In mezzo al mare avevo tanta paura di morire». Roccella Jonica terra di arrivi, speranze e partenze – VIDEO

Tanti i migranti che con i “fogli di via” lasciano il Paese. Mentre gli sbarchi continuano e la macchina dei soccorsi lavora senza sosta

Pubblicato il: 03/01/2023 – 8:45
di Mariateresa Ripolo
«In mezzo al mare avevo tanta paura di morire». Roccella Jonica terra di arrivi, speranze e partenze – VIDEO

ROCCELLA JONICA Vanno via con tutto quello che può contenere uno zaino, alla ricerca di una nuova vita anche lontano dall’Italia, in paesi come la Germania o la Svizzera. Tanti i migranti che con il loro “foglio di via” in mano lasciano la tensostruttura di prima accoglienza allestita al porto delle Grazie e partono dalla stazione di Roccella Jonica. Nei loro occhi tante speranze per il futuro e ancora l’incredulità per essere riusciti a raggiungere la terraferma.

«È stato un viaggio orribile. Pensavo di morire»

«Nessuno sapeva come poteva essere il mare. Mentre ero lì in mezzo avevo paura di morire, pensavo solo a questo durante il viaggio». Davud è un ragazzo iraniano, parla perfettamente inglese e spagnolo, e il suo sogno è quello di riuscire a raggiungere la Germania. «È stato un viaggio orribile», racconta il giovane ai nostri microfoni. Partito dalla Turchia, afferma di aver speso circa 5mila dollari per attraversare il Mediterraneo. «Ringrazio le autorità italiane e il popolo italiano per l’accoglienza», aggiunge infine mentre si allontana sorridente dal luogo di approdo. Dietro di lui, anche loro con i pochi bagagli che sono riusciti a portare, c’è anche una coppia di giovani sposi provenienti dall’Afghanistan. Con loro hanno un bimbo di poco più di un anno. La loro meta è la Svizzera. Come tutti gli altri migranti con il foglio di via hanno un tempo limitato per lasciare il Paese. Dopo aver chiesto qualche indicazione, a gruppi si allontanano dal porto per tentare di arrivare nel più breve tempo possibile a destinazione.

Le operazioni di soccorso e l’accoglienza

I soccorsi a Roccella Jonica sono costituiti da una macchina collaudata e affiatata formata da più componenti. Oltre alle forze dell’ordine, all’interno dell’area del porto adibita per il primo soccorso, operano i volontari della Croce Rossa, della Protezione civile e il team di Medici senza frontiere. Cibo, indumenti, medicine, mascherine, coperte. Per i più piccoli pannolini, latte, biberon: i migranti dal momento del loro arrivo ricevono tutto il necessario. «Materialmente siamo coloro che aiutano i migranti a scendere dall’imbarcazione», racconta ai microfoni del Corriere della Calabria Concetta Gioffrè, presidente della Croce Rossa-Comitato Riviera dei Gelsomini. Il loro container al porto delle Grazie è ormai diventato un magazzino con tutto ciò che è necessario per garantire alle persone che arrivano via mare un’accoglienza dignitosa. I volontari sono insieme a loro dal momento in cui mettono piede a terra fino a quando vanno via. «Nel corso di uno sbarco – racconta una volontaria della Protezione civile – sono arrivati due anziani, uno di loro appena ha toccato terra si è accasciato e si è messo a piangere». «La stanchezza a volte si fa sentire, – afferma Gioffrè – ma detta tutto il nostro cuore, perché non si può sentire stanchezza davanti a chi sta già meglio anche solo con un nostro sorriso, o davanti a chi si sfoga con un pianto liberatorio perché ha vissuto qualcosa di difficile. In questo percorso, come volontari, possiamo solo donare, con amore e con affetto».

Meta di arrivi

La cittadina nel cuore della Locride è diventata meta di arrivi specialmente per i migranti che partono dalla Turchia a bordo di piccole imbarcazioni. Circa il 70% degli arrivi che nel 2022 si sono verificati nella provincia reggina hanno interessato proprio Roccella Jonica. Donne, uomini, tanti i minori anche non accompagnati.

L’arrivo del bambino nato durante la traversata

«Negli ultimi sbarchi, da dicembre ad oggi abbiamo avuto tantissimi nuclei familiari e tanti bambini piccoli», afferma Gioffrè mentre ricorda l’arrivo di un bambino di appena tre giorni nato durante la traversata e di una piccola di undici giorni nata in Turchia.

«Gli arrivi non si fermeranno»

«Sembra che la situazione non tenda ad esaurirsi, ma siamo sempre molto allertati. Gli arrivi non si fermeranno sicuramente», afferma la presidente Gioffrè. In piena notte ancora due arrivi. Sono in totale circa 230 i migranti intercettati e portati in salvo dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza tra le tre e le sei. La macchina dei soccorsi come sempre è attiva e pronta sulla banchina. Nonostante la stanchezza, che scompare improvvisamente davanti a chi ha attraversato il mare in cerca di salvezza. (redazione@corrierecal.it)

Lo sbarco di questa notte
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