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L’annuncio

Eni raddoppia le estrazioni a Crotone. E Voce: «Sblocca 5 milioni per il territorio»

Il sindaco annuncia l’avvio da parte del colosso energetico delle attività: «Passerà da 250 a 500 milioni di metri cubi l’anno»

Pubblicato il: 04/01/2023 – 16:11
di Gaetano Megna
Eni raddoppia le estrazioni a Crotone. E Voce: «Sblocca 5 milioni per il territorio»

CROTONE Partono ufficialmente le attività per raddoppiare la quantità di metano da estrarre dalle piattaforme, presenti e visibili dalla costa, nel tratto di mare antistante Crotone. La notizia non rappresenta comunque una novità, perché il sindaco di Crotone lo aveva ampiamente annunciato, prima di Natale, nella conferenza stampa convocata per illustrare l’accordo tra il Comune e l’Eni, che riconosce all’amministrazione comunale, guidata da Vincenzo Voce, la somma di 16.750.000 euro da impegnare nella realizzazione di progetti, previsti nel piano annuale delle opere pubbliche dell’ente.
Non rappresenta nemmeno una novità il fatto che l’arrivo dello Jack – Up “Key Manhattan abbia provocato una reazione negativa in ampi strati della popolazione, che ha manifestato il suo dissenso soprattutto sui canali social. Nemmeno la presenza a Crotone dello Jack – Up “Key Manhattan (il “Mostro”) rappresenta una novità, perché già nel lontano 2011 la struttura tecnica, che l’Eni utilizza per effettuare attività di manutenzione sulle piattaforme metanifere marine, era stata utilizzata nello specchio di mare antistante la città pitagorica. All’epoca il “mostro” era arrivato a Crotone per un intervento di pulizia, mentre ora interviene per raddoppiare la quantità di metano in due dei tre pozzi attivi.
I dati diffusi dal sindaco Voce dicono che si passerà dagli attuali 250 milioni di metri cubi all’anno a 500 milioni. Anche allora la reazione della popolazione crotonese non era stata amichevole nei confronti dell’Eni e dell’amministrazione comunale.
L’unica novità che si registra riguarda l’atteggiamento benevolo di Voce che, con una nota di oggi informa i cittadini che «è pervenuta una comunicazione da parte di Eni spa. con la quale, prendendo atto della mobilitazione dell’impianto verso Crotone, è stato formalmente comunicato l’avvio delle attività».
Voce che, per anni, ha urlato il proprio dissenso per il comportamento dell’Eni, oggi ricorda ai cittadini che «tale adempimento, tra l’altro, sblocca automaticamente la quota addizionale dell’accordo stipulato in data 21.12.2022, per un importo pari ad € 4.750.000,00 la quale si aggiunge, come a più riprese già riferito, al contributo base di € 12.000.00,00 e consente la presentazione, entro i prossimi 15 giorni, del primo piano annuale degli interventi per il 2023 per un importo prossimo ai 5.000.000 di euro già in via di ultimazione». Il messaggio è chiaro: cari cittadini che protestate a fare? Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Un altro aspetto, non nuovo, perché Voce lo ha ripetuto più volte negli ultimi giorni, riguarda gli enti che hanno autorizzato l’intervento: «È opportuno ribadire – si legge nella nota diffusa dal sindaco – che le attività di manutenzione straordinaria dei pozzi esistenti sono state regolarmente autorizzate, in base alle vigenti prescrizioni di legge, dal Comitato Offshore presso l’Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse (UNMIG) del ministero dell’Ambiente anche sulla base di una valutazione di incidenza (VIncA) effettuata dalla Regione Calabria. Il Comune di Crotone, pur non potendo rilasciare alcun parere in merito e pur non avendo alcun ruolo di compartecipe nell’ambito dei procedimenti autorizzativi, è rimasto costantemente informato sull’evoluzione del procedimento e nell’ambito della trattativa ciò ha consentito all’ente di concordare l’obbligazione aggiuntiva per un importo complessivo prossimo ai 5 milioni di euro».
Il Comune non poteva, a parere di Voce, contrastare le attività decise da Eni, e, quindi, ha utilizzato la situazione per avere più soldi. Lascia, però, l’amaro in bocca il silenzio-assenso di Voce e il fatto che, su questa e su altre vicende riguardanti i delicati temi ambientali non c’è stato un vero coinvolgimento del consiglio comunale. Nella nota diffusa oggi, Voce sottolinea che l’attuale amministrazione ha ottenuto soldi «a differenza» di quanto si era verificato «l’anno 2011 quando l’arrivo dell’impianto presso le coste crotonesi, finalizzato a porre in essere analoghe opere di manutenzione straordinaria dei pozzi, l’ente non introitò alcuna risorsa a favore del territorio».
Nel 2011 fu protagonista della scelta il consiglio comunale. «I contributi concessi nell’ambito dell’accordo in relazione a tale quota addizionale – si legge ancora – vengono pertanto riconosciuti al solo fine di mantenere un proficuo rapporto collaborativo con la comunità insediata ed hanno natura compensativa per l’impatto visivo che la presenza dell’impianto determina».
Concludendo, scrive: «Vale infine la pena di ribadire che i contributi concessi nell’ambito dell’accordo lasciano totalmente ed esclusivamente impregiudicata ogni ulteriore rivendicazione relativa ai rapporti pendenti con Eni inerenti la materia delle bonifiche e dell’Imu sulle piattaforme le quali non hanno nulla a che vedere con l’accordo per il contributo allo sviluppo».
E la bonifica e i rifiuti presenti Passeggiata degli innamorati, che dovevano essere trasportati fuori della Calabria troveranno spazio in qualche “accordicchio” necessario per mantenere un proficuo rapporto collaborativo con la comunità? (redazione@corrierecal.it)

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