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Profiti: «Ricognizione del debito operazione storica, il difficile inizia ora»

Il commissario di Azienda Zero: la Calabria è rientrata nella normalità ma adesso dobbiamo riaccendere il motore

Pubblicato il: 04/01/2023 – 21:03
Profiti: «Ricognizione del debito operazione storica, il difficile inizia ora»

CATANZARO «È la prima operazione nella storia della Repubblica e della finanza pubblica che viene condotta con queste modalità ed è di questa portata». Lo ha detto il commissario straordinario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti, nel corso della conferenza stampa convocata dal governatore Roberto Occhiuto sui risultati della prima fase di ricognizione del debito della sanità calabrese.

Le tappe dell’accertamento

«Questo – ha aggiunto Profiti – ha portato la struttura a mettere in piedi una serie di accorgimenti per la prima volta, non avendo precedenti. Il primo è stato quello dello scaglionamento: siamo partiti a ottobre, nonostante la legge indicasse il 31 dicembre 2022 ci è sembrato prudente incominciare a dare una serie di scadenze che possono sembrare non opportunistiche per noi ma che volevano essere un’opportunità per i creditori, dando la possibilità a chi fosse già pronto di inviare la documentazione e questo consentiva a noi di iniziare subito gli approfondimenti. La seconda decisione che abbiamo preso è stata quella di fare un’operazione di ricognizione non – come dice la legge – limitata al 31 dicembre 2020 ma di portare tutti coloro che avevano un credito al 31 ottobre 2022. Lo scopo era quello di poter disporre di un numero valido per poter ricostruire i bilanci delle aziende, quindi poter dire alle aziende, una volta condotta l’analisi di questo debito, che “il vostro debito al 31 dicembre 2022 è questo, quindi fate gli stati patrimoniali, chiudete il passato e dall’1 gennaio 2023, come in tutte le aziende cominciamo con la contabilità regolare”. Questo ha portato alla terza decisione, quella di coinvolgere tutti, quindi di non fare un lavoro istruttorio: le 14mila Pec si riferiscono a tutti coloro che risultavano, anche a saldo zero in modo che così, data la confusione contabile del passato, si eliminava ogni dubbio. Sono già partite altre attività nelle varie strutture con lo scopo – ha rilevato il commissario di Azienda Zero – di verificare se la pretesa ha un fondamento giuridico e quindi merita di essere considerata come debito trovando una giustificazione nelle scrittore contabili o invece è frutto di un errore contabili, di pretese più o meno valide, di contenziosi». Secondo Profiti inoltre «il dato della Calabria, se confrontato con quello delle altre Regioni, ha una sua normalità, addirittura è significativamente inferiore – in rapporto alle risorse annuali del sistema – a quello di buon parte delle Regioni del Centro Sud». «Cosa resta di questa operazione al di là del dato contabile? In realtà – ha poi sostenuto il commissario di Azienda Zero – il debito non dà luogo a nessun tipo di disavanzo, è già di per sé nella contabilità delle aziende e quindi non fa emergere nessun nuovo disavanzo, perché il disavanzo è giù registrato. Il dato va comparato con i crediti del sistema regionale al 31 dicembre 2022 e con le disponibilità di cassa. Dalle nostre valutazioni comunque rientriamo all’interno di quei parametri di normalità che ci sono in tutte le Regioni».

«Ora viene il difficile»

Profiti ha poi osservato: «A determinare la nascita di questo mito contabile, perché il debito calabrese appartiene alla mitologia della contabilità pubblica, è stata l’incapacità di misurarlo, prevalentemente, la mancanza di disponibilità di dati contabili che ha fatto nascere il mito e quindi una narrazione che nel corso del tempo ha creato questo mito di un sistema che però ormai, tanto sui conti annuali che sul debito, ha ripreso il suo equilibrio, come diceva giustamente il presidente Occhiuto un equilibrio raggiunto rallentando il ritmo del motore fino a spegnerlo in determinati casi. Ora viene la parte difficile, cioè mettere le mani sul motore per renderlo più efficiente, per evitare che nel momento in cui si rischiaccia l’acceleratore per dare servizio ai calabresi ricominci a girare consumando troppa benzina. Paradossalmente – ha concluso il commissario straordinario di Azienda Zero – il difficile inizia oggi, nel ridisegno, ricostruzione e reingegnerizzazione del sistema che ritorni a restituire servizi ai calabresi senza più consumare tutta la benzina che lo ha portato in disavanzo in passato. È su questo su cui si sta lavorando». (a. c.)

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