Non hanno avuto una vasta eco, per come, al contrario, avrebbero meritato, i due appalti, avviati negli ultimi due mesi, da Ferrovie della Calabria e riguardanti interventi di potenziamento ed ammodernamento delle linea Catanzaro/Cosenza, con un importo imponente di oltre 188 milioni di euro, provenienti dalle ripartizione dei fondi operata dal decreto n.363 del 23 settembre 2021 del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili in applicazione delle Misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e riguardanti il potenziamento delle linee ferroviarie regionali e la fornitura di n. 5 automotrici ad idrogeno con opzione di ulteriori n. 3 automotrici, sempre a valere sui fondi dello stesso decreto ministeriale n. 363/2021, per un importo complessivo di oltre 109 milioni di euro. I lavori e le forniture dei due appalti dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2026. Di particolare significato è la circostanza che questi fondi, con un impiego di risorse senza precedenti, sono tutti provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sono soggetti alle modalità e procedure proprie del Piano stesso anche riguardo ai tempi di realizzazione degli interventi ed è di grande rilievo la scelta di far eseguire i lavori sulla tratta al di fuori dell’orario di esercizio, ovvero soltanto tra le ore 21.30 e le ore 5.30, senza alcuna penalizzazione per le popolazioni dell’intero Comprensorio che fruiscono quotidianamente del servizio ferroviario e senza dimenticare che obiettivo “finale” è rappresentato dai 110 minuti che sarebbero previsti per la percorrenza nella tratta Cosenza/Vaglio Lise – Catanzaro Città. E’ un doppio impegno senza precedenti per l’attuale management di Ferrovie della Calabria ed è di chiara evidenza che i due appalti, se raggiungeranno gli obiettivi nei tempi prefissati senza ritardi o lungaggini burocratiche, ridisegnano completamente il destino delle Ferrovie della Calabria nella tratta storica Catanzaro/Cosenza ed anche la fuoriuscita dalla marginalizzazione di tutte le aree interne attraversate dal tracciato. L’imponente intervento sollecita, tuttavia, una riflessione sugli interventi ancora, ed attualmente, in corso sull’armamento sulla stessa tratta (oltre 26 milioni di euro impegnati) ovvero se gli interventi in corso “replicano” quelli previsti dall’appalto appena avviato o se, semplicemente, si aggiungono funzionalmente. Occorre, a tal proposito, evidenziare che il Disciplinare di Gara per l’intervento PNRR da 188 milioni di euro descrive minuziosamente le azioni progettuali degli interventi che seppure indicate come “informazioni indicative” consentono di comprendere che l’intervento ha una robustezza ed una forte capacità di impatto. Non è dato sapere, ad oggi, quale corrispondenza trova l’appalto appena avviato rispetto agli “scenari” previsti dello studio di fattibilità della tratta Catanzaro/Cosenza che, alla luce degli interventi del PNRR, può e deve, a mio sommesso parere, essere reso pubblico senza alcuna riserva allo stesso modo che appare, conseguentemente, importantissima la scadenza del 2024 per la riapertura dell’intera tratta Catanzaro/Cosenza con il completamento dei lavori riguardanti la tratta “cosentina” con la rimozione definitiva di alcuni movimenti franosi. Si è aperto, dunque, un percorso virtuoso che deve essere accompagnato dal “protagonismo” delle Amministrazioni Comunali interessate che dovranno, tutte insieme, trovare momenti di verifica e di concertazione con il nuovo ed avvertito vertice delle Ferrovie della Calabria che ha il “peso” di coniugare, con questi due significativi appalti, le giuste esigenze di modernizzazione con la compatibilità ambientale. Se questi due obiettivi strategici, sul versante della mobilità, sapranno virtuosamente intersecarsi con la realizzazione degli interventi nell’Area pilota Reventino-Savuto della Strategia Nazionale delle Aree Interne può determinarsi quella inversione di rotta che è stata, ed ancora rimane, obiettivo irrinunciabile delle comunità locali delle nostre aree interne.
* Già vicepresidente Comunità Montana dei Monti Reventino – Tiriolo – Mancuso
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