ROMA La bara di Ratzinger è stata collocata sul sagrato. Sopra la bara è stato collocato un Vangelo aperto. È un lungo e commovente applauso ad accogliere a Piazza San Pietro l’arrivo della bara di Benedetto XVI trasportata dai sediari.
Il feretro di Benedetto XVI ha lasciato la Basilica di San Pietro alle 8.50 per consentire ai fedeli di recitare il Rosario nei minuti successivi. La messa ha avuto inizio alle 9.30 e a presiederla è stato lo stesso Bergoglio. Al termine del rito, la salma lascerà la piazza per raggiungere le grotte vaticane dove sarà tumulato durante una cerimonia privata e lontana dalle telecamere. Nella bara avrà con sé le monete e le medaglie coniate durante il suo Pontificato, i pallii che ha indossato durante la sua carriera ecclesiale e il rogito, una sintesi cioè della sua storia da papa.
«Pascere vuol dire amare, e amare vuol dire anche essere pronti a soffrire. Amare significa: dare alle pecore il vero bene, il nutrimento della verità di Dio, della parola di Dio, il nutrimento della sua presenza». Lo ha detto il Papa Francesco, arrivato in sedia a rotelle a Piazza San Pietro, nell’omelia per i funerali di Benedetto XVI chiedendo di «affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita». Francesco, ha poi aggiunto che nell’ «incontro di intercessione il Signore va generando la mitezza capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare. Fecondità invisibile e inafferrabile, – ha poi aggiunto – che nasce dal sapere in quali mani si è posta la fiducia. Fiducia orante e adoratrice, capace di interpretare le azioni del pastore e adattare il suo cuore e le sue decisioni ai tempi di Dio», ha concluso.
Un lungo applauso ha accompagnato la fine della messa esequiale del Papa emerito Benedetto XVI. Da piazza San Pietro si sono levati cori di fedeli «Santo Subito». Papa Francesco ha appoggiato una mano sul feretro del suo predecessore e in piedi ha sostato qualche minuto in preghiera. Poi la bara e’ stata portata dai 12 sediari all’interno della Basilica per poi procedere alla tumulazione nelle Grotte vaticane. Qui la bara sara’ posta in un’altra di zinco e in una seconda in legno.
Piazza San Pietro è già piena alle prime ore di una giornata nebbiosa. Bandiere tedesche sventolano nel cielo e la corsa per un posto a sedere è serrata. Il primo blocco davanti alla chiesa è già tutto pieno. In giro diversi striscioni con la scritta “Danke Benedikt” e un fiume di gente ancora si appresta ad arrivare per superare i controlli e avere così accesso alla piazza per l’ultimo saluto al papa emerito.
Sono arrivati all’alba, e forse anche prima, le migliaia di fedeli che stanno partecipando ai funerali di Benedetto XVI a Piazza San Pietro.
Alle 6.30 già era molto lunga la fila che arrivava dal lato di Porta Sant’Anna. La zona intorno al Vaticano è tutta transennata fino alla fine di Via della Conciliazione e per accedere ai varchi, dove ci sono i controlli della sicurezza, occorre fare lunghi giri. Di fatto via della Conciliazione non può essere attraversata neanche a piedi. Grande il dispiegamento delle forze di sicurezza e i mezzi dei vigili del fuoco e della polizia che si vedono nelle piazze vicine.
Quasi duecentomila persone in tre giorni (195 mila) hanno reso omaggio al papa emerito, scomparso il 31 dicembre, a 95 anni, la cui salma è rimasta esposta per 72 ore all’interno della Basilica simbolo della cristianità.
Tra i fedeli in fila per i funerali di Benedetto XVI
Le uniche delegazioni ufficiali previste sono quella italiana e tedesca, guidate da Sergio Mattarella e Frank-Walter Steinmeier, ma tanti sono i leader politici di tutto il mondo che prenderanno parte alla cerimonia, dai reali di Belgio e Spagna ai capi di Stato di Polonia e Ungheria. Ci sarà anche la premier Giorgia Meloni e i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Corposa sarà anche la partecipazione dei leader religiosi, dal metropolita della Chiesa russa Antonij di Volokolamsk, al vicepresidente della Comunità Religiosa islamica italiana, l’imam Yahya Pallavicini, ad una delegazione di ebrei romani. Previsti anche 3.700 sacerdoti, oltre ai vescovi e cardinali. A seguire l’evento ci saranno oltre 1.000 giornalisti da 30 Paesi. Particolare attenzione sarà rivolta alla liturgia che, come riferito dalla sala stampa della Santa Sede, seguirà grossomodo quella prevista per un Pontefice, ma con accorgimenti e limature nelle parti dedicate al ‘papa regnante’.
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