CATANZARO «La delegazione universitaria che ha partecipato all’incontro con il Commissario/Presidente Occhiuto, il presidente Mancuso e il professor Profiti, ha apprezzato la volontà espressa dal Presidente Occhiuto di pervenire al più presto alla firma del protocollo di intesa tra Regione Calabria e Università di Catanzaro, ma ha ribadito quanto approvato dal Senato accademico, cioè che la previsione dei due DPCM nel DCA 162 finalizzati, l’uno al riconoscimento dell’Azienda Mater Domini (peraltro esistente da circa 30 anni) come Azienda ospedaliero-universitaria, riconoscimento già legittimamente ottenuto tramite la legge regionale 26/1994, mai impugnata dal Governo e dunque tuttora vigente, e l’altro al riconoscimento dell’Azienda Dulbecco con le nuove procedure previste dall’art. 8 del D.Lgs. 517/1999 non necessarie in quanto l’iter amministrativo per la nascita della Dulbecco è stato già suggerito dalla Corte Costituzionale e sancito dalla legge regionale 33/2021, con la procedura della fusione per incorporazione tra l’Azienda Pugliese-Ciaccio nell’Azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini, rappresenta un ostacolo insormontabile». È quanto si legge in una nota di Arturo Pujia, presidente della fondazione Università “Magna Graecia” di Catanzaro nonché docente all’Ateneo del Capoluogo a nome della delegazione presente ieri alla Cittadella.
«La delegazione – è detto ancora – inoltre, nel ribadire la disponibilità alla firma del testo per come licenziato dalla commissione paritetica, da parte del Rettore, una volta rimosso il suddetto vincolo, si è riservata di far pervenire al Presidente apposita memoria sulla inconsistenza della previsione dei due DPCM».
«La delegazione, infine, confida nel successo dell’operato del Presidente/Commissario – conclude la nota – finalizzato a rimuovere il suddetto ostacolo».
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