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La scomparsa

Lutto nel mondo della cultura calabrese, scomparso Giorgio Otranto

Lo storico aveva 82 anni ed era nato a Corigliano. Era docente di Storia del cristianesimo e delle chiese all’Università degli Studi di Bari

Pubblicato il: 06/01/2023 – 12:29
Lutto nel mondo della cultura calabrese, scomparso Giorgio Otranto

CORIGLIANO ROSSANO Lo storico Giorgio Otranto, studioso della storia del cristianesimo antico e altomedievale, specialista dell’esegesi biblica dei Padri della Chiesa, delle prime comunità cristiane e dei rapporti tra Ebrei e Cristiani tra i secoli II e IV, è morto giovedì 5 gennaio a Bari all’età di 82 anni. I funerali si terranno sabato 7 gennaio alle ore 10.30 nella Basilica di San Nicola a Bari. Nato il 19 settembre 1940 a Corigliano Calabro, Otranto era professore ordinario di Storia del cristianesimo e delle chiese presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Bari.

Il profilo dello storico

Dal 1979 al 1993 è stato direttore dell’Istituto di studi classici e cristiani. Dal 1986 era direttore della rivista “Vetera Christianorum”, organo scientifico dell’Istituto di studi classici e cristiani, e dirigeva collane editoriali di storia e archeologia (Scavi e ricerche, Prometeo). Dal 1995 al 2002 è stato direttore del Centro di studi micaelici e garganici, da lui fondato, istituito dall’Università di Bari e dal Comune di Monte Sant’Angelo come sede staccata del Dipartimento di studi classici e cristiani. Era membro ordinario dell’Accademia Pugliese delle Scienze, della Società di Storia Patria per la Puglia, dell’Associazione Biblica Italiana, dell’Associazione di Studi Tardoantichi, dell’Associazione Italiana per lo Studio dei Santi, dei Culti e dell’Agiografia. Tra i suoi libri figurano: “Giudei e cristiani a Cartagine tra II e III secolo. L’Adversus Iudaeos di Tertulliano” (Editrice Adriatica, 1975); “Alle origini cristiane. L’esegesi biblica di Giustino martire” (Editrice Adriatica, 1976); “Le comunità cristiane dell’Apulia negli atti conciliari e nelle epistole pontificie dei secoli IV-VI” (Editrice Adriatica, 1977); “Esegesi biblica e storia in Giustino” (Editrice Adriatica, 1979); “Per una storia dell’Italia tardoantica cristiana” (EdiPuglia, 2009).
Come studioso dell’esegesi biblica dei Padri della Chiesa, Otranto è stato coordinatore centrale di un progetto di collaborazione scientifica tra numerose Università italiane sul tema “Storia dell’esegesi giudaica e cristiana antica”.
La sua produzione scientifica comprende libri e articoli che trattano i diversi aspetti della storia del cristianesimo antico e altomedievale. Otranto ha approfondito con contributi originali l’esegesi biblica dei Padri della Chiesa dei primi tre secoli, in particolare di Giustino e di Tertulliano. Sulla base di un’analisi della interpretazione biblica degli autori cristiani antichi, anche alla luce di materiale documentario di diversa natura e provenienza, Otranto ha ricostruito la vita interna delle comunità cristiane antiche, la loro organizzazione, i loro rapporti con la realtà circostante. Otranto si era inizialmente interessato ai rapporti tra giudei e cristiani nel II secolo. In questo settore ha tradotto e commentato l'”Adversus Iudaeos” di Tertulliano ricostruendo, anche sulla base del materiale epigrafico, la presenza degli Ebrei a Cartagine tra II e III secolo; ha pubblicato numerosi articoli e un volume sul “Dialogo con l’ebreo Trifone” di Giustino.
Gli studi di Otranto hanno mirato soprattutto a definire il modo di sentire e l’atteggiamento dei cristiani dei primi secoli riguardo ad alcune categorie (falsi profeti, predicatori, eretici), a dogmi (quello della resurrezione), a principi, come quello del sacerdozio comune, del sacerdozio ministeriale e del sacerdozio femminile. Soprattutto in relazione al sacerdozio femminile, grazie ad una rilettura critica delle fonti esistenti e all’apporto di discipline tradizionalmente trascurate dagli studiosi di cristianistica antica, lo storico ha conseguito risultati che aprono nuove e diverse prospettive su questioni ritenute in passato ormai definitivamente risolte.
In ambito storico-agiografico ha curato approfondite indagini sulle origini del culto di San Michele sul Gargano e sulla sua diffusione in Occidente. L’analisi di testi agiografici, epigrafici, liturgici, documentari e letterari di età altomedievali gli ha consentito di ricostruire il passaggio dai culti pagani (Calcante e Podalirio) al cristianesimo, la storia dei rapporti intercorsi tra i Longobardi di Benevento e il santuario garganico tra VII e XI secolo, il formarsi di una tipologia di santuario micaelico, l’esportazione di tale modello nell’Italia e nell’Europa medievale.

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