CATANZARO Non è finita fino a quando non è finita. Sembra una frase fatta ma non lo è se la si rapporta a Mario Oliverio. L’ex governatore della Calabria è ancora in pista, a dispetto del silenzio che ne circonda le mosse da oltre un anno, dopo il poco brillante risultato riportato alle Regionali dell’ottobre 2021: candidato alla presidenza essenzialmente in rotta contro il Pd, Oliverio arrivò quarto e ultimo, rappresentando comunque una spina nel fianco dei democrat da cui aveva rumorosamente strappato da tempo. Uno strappo maturato già a fine 2019, al fondo di una dura polemica nei confronti di un partito che – a suo dire – l’avrebbe scaricato in preda a una deriva giustizialista dopo l’inchiesta che di fatto aveva posto fine all’esperienza di Oliverio alla guida della Regione. Ma Oliverio, che sicuramente è un lottatore, non sembra ancora intenzionato a lasciare la scena e continua a lanciare messaggi al Pd, che peraltro sulla vicenda che ha riguardato l’ex governatore continua a mostrare parecchio imbarazzo con una francamente malriuscita operazione di rimozione. L’ultimo messaggio, praticamente fresco di giornata, è un post sulla sua pagina facebook nel quale “pubblicizza” l’arrivo in Calabria di Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria nazionale del Pd, che sarà a Lamezia venerdì prossimo. Un endorsement bello e buono, quello di Oliverio, che peraltro segna anche una sorta di linea di continuità, visto che sostenne Cuperlo già nella sua prima rincorsa alla segreteria del Pd, quella contro l’allora rullo compressore Matteo Renzi. Di acqua sotto i ponti da quei giorni ne è passata evidentemente tanta, ma ora Oliverio prova a riallacciare quella storia accompagnando Cuperlo – sicuramente il candidato più a sinistra alla segreteria del Pd – in una sfida che magari sarà impossibile ma è comunque una sfida. E perché non è finita fino a quando non è finita. (redazione@corrierecal.it)
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