CATANZARO Strategiche e necessarie per i fini istituzionali dell’ente e per il servizio di interesse generale a cui adempiono. Con queste motivazioni la Giunta regionale presieduta dal governatore Roberto Occhiuto nel piano di razionalizzazione periodica delle partecipazioni ha confermato il mantenimento della presenza in sei società: Banca Popolare Etica, Ferrovie della Calabria, Fincalabra, Sacal, Sorical e Terme Sibarite. Società che, a parte qualche eccezione, sono passate attraverso vicissitudini gestionali più meno significative, com’è stato per Sacal lo scorso anno e la Sorical negli anni precedenti, ma che per la Regione rivestono notevole importanza perché strumentali ed essenziali al raggiungimento di scopi collettivi. Con la delibera di razionalizzazione periodica inoltre la Giunta illustra anche lo “stato dell’arte” delle sei società, ricordando che la Regione è socio unico in quattro di queste: Ferrovie della Calabria, Fincalabra, Sorical, Terme Sibarite.
Nel 2015 la Regione aveva pensato di dismettere la propria partecipazione in Banca Popolare Etica (partecipazione detenuta pari allo 0,21% del capitale sociale) ma successivamente la partecipazione è stata mantenuta per effetto di «una più attenta considerazione dei benefici derivanti al sistema economico delle piccole e piccolissime imprese nell’accesso al credito, che ha consentito di verificare come la presenza sul territorio regionale, assicurata dalla partecipazione societaria, produca effetti positivi per il sistema imprenditoriale e, quindi, occupazionale del tutto non considerati nella prima decisione assunta su dati meramente formali», inoltre .- si legge negli atti della Giunta regionale – «l’analisi economico-finanziaria riporta un trend positivo e bilanci in utile, con conseguente assenza di particolari criticità sotto il profilo economico-finanziario, evidenziando, peraltro, che la società investe sul territorio regionale molto più di quanto venga depositato dai clienti calabresi».
Quella in Ferrovie della Calabria Srl, che è la società che svolge la gestione delle infrastrutture e il servizio pubblico del trasporto locale, per la Giunta «è una partecipazione strategica per la Regione Calabria, riconducibile ai fini istituzionali dell’ente. In quanto servizio di interesse generale, pur avendo registrato perdite in più anni – sia pure con una riduzione progressiva delle perdite – non incorre nel divieto per il mantenimento della partecipazione». E ancora: «L’esercizio 2021 di FdC Srl si chiude positivamente per il secondo anno consecutivo, con un utile di euro 302.662,00, anche se inferiore a quello dell’anno precedente (+ euro 700.515,00). In ogni caso sono evidenti gli effetti negativi della diffusione del virus Covid-19, che hanno condizionato la gestione dell’esercizio, con significative contrazioni dei ricavi da traffico che, rispetto al 2019 (anno pre-pandemia), registrano una diminuzione corrispondente a circa euro 3.700.000,00». Ma per la Giunta la partecipazione in FdC va mantenuta «alle condizioni attuali» in quanto «strategica e necessaria».
La Sacal, che è la società che gestisce il sistema aeroportuale calabrese (gli scali di Lamezia, Reggio e Crotone), è stata completamente rivoluzionata nel proprio assetto, con il ritorno sotto il controllo pubblico dopo che nel 2021 di fatto era finita in mano privata al punto da rischiare la revoca della concessione. «Con la legge regionale 43/2021, “Autorizzazione all’acquisizione di azioni di Sacal Spa da parte della società Fincalabra Spa”, la Regione – si legge nella relazione allegata alla delibera di razionalizzazione delle partecipazioni – ha autorizzato Fincalabra (società in house) ad acquistare le azioni di Sacal rimaste inoptate, gravando la spesa complessiva sul Fondo rotativo ExitstrategyFuif. A seguito di tali operazioni ad oggi la Regione Calabria controlla il 61,39% del capitale della Sacal Spa, se si considerano nel complesso – oltre alla partecipazione diretta della stessa Regione del 9.27% – le partecipazioni indirette per il tramite di Fincalabra 51.96%; Casabianca Srl in liquidazione (partecipata di Fincalabra) 0.10%; Consorzio Sviluppo Industriale di Vibo Valentia (Corap) 0.11%». «Considerata la potenziale ripresa… è evidente che la partecipazione in Sacal Spa sia da considerarsi strategica per la valenza e la posizione che riveste la società quale elemento trainante di sviluppo per l’economia calabrese», scrive la Giunta confermando la partecipazione «alle condizioni attuali».
Si specifica che «per quanto riguarda Fincalabra in house providing, la Regione è impegnata ad accompagnare un processo di radicale riorganizzazione sociale. L’obiettivo è definire i servizi e l’apporto che la società svolge per la Regione, puntando ad una organizzazione efficiente delle risorse umane. La società, a totale partecipazione regionale, si occupa principalmente di fornire assistenza tecnica all’amministrazione regionale nell’attuazione delle politiche regionali di sviluppo, con particolare riferimento alla gestione di fondi regionali e/o comunitari finalizzati alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali, allo sviluppo d’impresa, al sostegno agli investimenti e all’incremento dei livelli occupazionali». Lo scorso anno Fincalabra è stata il vero e proprio braccio operativo della Regione per alcune importanti operazioni: «Nel corso dell’anno 2022, si è provveduto ad una modifica dello statuto per rendere la società idonea alle operazioni previste e in relazione all’acquisto della partecipazione in Sacal e all’operazione di finanziamento dell’acquisto di ramo d’azienda di Terme Luigiane a cura della società Terme Sibarite Srl». Da qui la decisione della Giunta di mantenere la partecipazione «alle condizioni attuali, in quanto strumentale» e «monitorando gli equilibri economico-finanziari».
Nella delibera di razionalizzazione si illustrano tutti i passi che hanno portato la Sorical a diventare «a totale partecipazione pubblica nell’ambito del più ampio progetto, delineato nei provvedimenti normativi emanati dalla Regione Calabria volti alla completa riorganizzazione della gestione del ciclo integrato delle acque»: La Sorical – si ricorda – «ha commissionato apposito studio alla società Price WaterhouseCoopers, primaria società di revisione operante in Italia, che conclude evidenziando che i recenti risultati economico finanziari positivi ed il continuo presidio della tesoreria hanno creato i presupposti per la revoca dello stato di liquidazione. Si è conclusa così̀ la liquidazione volontaria iniziata il 13 luglio 2012. In ogni caso occorre ricordare che nel periodo di liquidazione la società, in ragione dell’essenzialità del servizio pubblico gestito, ha garantito normalmente la fornitura idropotabile ai Comuni, agli enti ed agli altri soggetti titolari di contratti per la fornitura di acqua all’ingrosso nonostante le molteplici difficoltà, anche finanziarie». Per la Giunta quindi la partecipazione nella Sorical «è mantenuta, in quanto effettua la gestione di un servizio di interesse generale».
Quanto alle Terme Sibarite, diventate centrali nella valorizzazione e promozione del termalismo con l’amministrazione targata Occhiuto, la partecipazione totalitaria della Regione appare quasi scontata «in quanto la società non palesa sotto il profilo economico-finanziario particolari criticità ed è caratterizzata da adeguata redditività e solvibilità dal punto di vista patrimoniale», pertanto viene mantenuta «per effetto di provvedimento motivato dell’organo politico». (a. c.)
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