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Tante assenze e miele bipartisan, il “volemose bene” trionfa nel primo Consiglio regionale del 2023

Seduta sottotono, diversi “congedi” nella maggioranza. Il centrosinistra contribuisce a garantire il numero legale. Straface presiederà la “Sanità”

Pubblicato il: 10/01/2023 – 19:55
Tante assenze e miele bipartisan, il “volemose bene” trionfa nel primo Consiglio regionale del 2023

REGGIO CALABRIA Sarà stato per l’ordine del giorno, stringato e quasi “obbligato”, sarà stato per le tante assenze dall’aula, tra cui quella del presidente della Regione Roberto Occhiuto, sarà stato per la “ruggine” provocata dalle festività natalizie: certo il primo Consiglio regionale del 2023 non è destinato a passare alla storia per risvolti e contenuti politici. Clima da “volemose bene”, molto miele sparso in maniera bipartisan soprattutto sui primi due punti all’ordine del giorno, le ultime surroghe dei consiglieri eletti in Parlamento il 25 settembre, pratiche spicciate abbastanza alla svelta e senza particolari sussulti polemici, ma distinguo quasi fisiologici. Parte così la fase 2 del Consiglio regionale, quella segnata dallo spartiacque delle Politiche che hanno ridisegnato la geografia dell’aula con gli ultimi due ingressi, due ritorni, quelli di Domenico Giannetta per Forza Italia e di Pietro Molinaro della Lega, che si aggiungono alla meloniana Sabrina Mannarino e al democrat Giovanni Muraca (hanno sostituito nell’ordine Giovanni Arruzzolo, Simona Loizzo, Fausto Orsomarso e Nicola Irto).

Molte assenze in aula

Dall’opposizione si rimarcano i tanti banchi vuoti lato maggioranza (a chiedere congedo sono stati Salvatore Cirillo, Valeria Fedele, Giuseppe Neri e gli assessori Filippo Pietropaolo, Giusi Princi e Rosario Varì, e poi Davide Tavernise per M5S), e in effetti il centrosinistra avrebbe inizialmente garantito il numero legale, ma dalla maggioranza a sua volta si fa intendere che quando ci saranno sedute più “delicate” la situazione darà diversa. Qualche osservatore evidenzia sottovoce che a esempio per la Loizzo si sono spesi meno parole dolci e meno saluti rispetto ad Arruzzolo, ma si ricorda che Arruzzolo, che ha ricevuto sperticate lodi anche dall’opposizione di centrosinistra, ha una militanza molto più lunga in Consiglio regionale (è stato eletto nel 2014, nel 2020 e nel 2021, e ha pure guidato l’aula sul finire della passata legislatura). Certo la composizione di Palazzo Campanella si rinnova parecchio ma sul piano degli equilibri all’interno dei partiti del centrodestra e della stessa maggioranza di governo non sembrano profilarsi particolari scossoni: in effetti quelli ci sono già stati, soprattutto nella Lega, le partite che erano state aperte dalle Politiche – i nuovi capigruppo (per la Lega sarà Giuseppe Gelardi, per Forza Italia Michele Comito) – sono già state chiuse e anche quella della presidenza della (ambita) commissione Sanità va verso la chiusura, con la designazione della forzista Pasqualina Straface (che non a tutti, nel centrodestra, per la verità convince, stando ai rumors che filtrano dai corridoi della maggioranza). Le prossime partite saranno aperte con il tagliando di metà legislatura.

Le pratiche approvate

Intanto, il primo Consiglio regionale dell’anno fila via abbastanza liscio, anche nell’esame e nel dibattito sulle pratiche normative all’ordine del giorno. L’aula ha infatti approvato anzitutto una proposta di legge presentata dal capigruppo Udc Giuseppe Graziano che recepisce il decreto del Ministro del turismo 5 agosto 2021 sui requisiti professionali a livello nazionale dei direttori tecnici delle agenzie di viaggio e turismo. Ok anche a una proposta di legge cofirmatari da Salvatore Cirillo (Coraggio Italia) e Pietro Raso (Lega)che, modificando una precedente legge regionale, punta a semplificare le funzioni amministrative relative al rilascio di autorizzazioni in materia di vincolo idrogeologico di cui al regio decreto 3267/1923 per interventi e attività che comportino in aree agricole non boscate movimenti terra non superiori a 500 metri cubi in luogo degli attuali 250: sul testo, che coinvolge maggiormente i Comuni, esprime qualche dubbio la capogruppo del Misto Amalia Bruni ma anche qui il via libera per la maggioranza arriva senza affanno. Lo stesso avviene sulla terza proposta di legge, proponente Francesco De Nisi (Coraggio Italia), che, attraverso anche qui la modifica di una norma di qualche anno fa, mira a garantire sull’intero territorio regionale l’ultimazione dei lavori di edilizia sociale, prorogando il termine ultimo di fine intervento dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2025, e a concedere la possibilità di presentare, entro il 31 dicembre 2023, la richiesta di rimodulazione di tipologia da proprietà a locazione: su questo testo si registra una diversità di vedute tra il capogruppo di DeMa Ferdinando Laghi, che critica il mancato passaggio in commissione e annuncia l’astensione, e il suo ex compagno di gruppo, oggi al Misto, Antonio lo Schiavo, che annuncia voto favorevole anche se ritiene necessario un approfondimento della tematica edilizia sociale in una seduta ad hoc. Infine, a chiudere i lavori, l’aula approva una mozione di Ernesto Alecci (Pd) con cui si chiede alla Giunta regionale l’inserimento di “Vulvodinia”, “Neuropatia del Pudendo” e “Fibromialgia” nell’elenco delle malattie croniche e invalidanti riconosciute nei livelli essenziali di assistenza (Lea). (c. a.)

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