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Figlia picchiata e ridotta in schiavitù, intero nucleo familiare arrestato per maltrattamenti – VIDEO

Intervento dei carabinieri a San Ferdinando. Soprusi e minacce contro la vittima, costretta a vivere in un magazzino degradato

Pubblicato il: 11/01/2023 – 11:52
Figlia picchiata e ridotta in schiavitù, intero nucleo familiare arrestato per maltrattamenti – VIDEO

SAN FERDINANDO La picchiavano, la costringevano a subire minacce pesanti, ingiurie e aggressioni fisiche immotivate. Era sopraffatta, costretta a vivere in una stanza degradata, priva di pavimento, con la serranda rotta. Muri erosi dall’umidità, in compagnia del materiale che, di solito, si stipa in una magazzino: una bicicletta, secchi della spazzatura, scale e attrezzi di lavoro. E, all’esterno della porta, un lucchetto. Condannata a vivere (se si può chiamare vita) così una donna di 31 anni con un lieve deficit cognitivo. E i suoi aguzzini sarebbero stati i familiari: padre e madre di 58 anni e le sue sorelle di 28 e 23. L’intero nucleo familiare, residente a San Ferdinando, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro al termine di indagini avviate nel giugno 2022.

Svegliata di notte e costretta a fare le pulizie

È lungo l’elenco delle vessazioni subite dalla vittima. Veniva spesso svegliata la notte senza motivo, costretta ad alzarsi prestissimo e a effettuare le pulizie domestiche, apostrofata in continuazione con insulti e epiteti profondamente offensivi, minacciata di morte e rimproverata senza motivo. In alcune circostanze, la povera ragazza – che, a volte si domandava e domandava ai familiari il motivo di tanta violenza fisica e verbale – era percossa senza nemmeno una causa scatenante, con una rabbia incomprensibile, ancor più perché posta in essere da genitori e sorelle in un luogo – la casa – che avrebbe dovuto offrire riparo e protezione. 

Quattro custodie cautelari in carcere

L’autorità giudiziaria di Palmi, ricevuta l’informativa dei militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri, ha emesso in poco tempo quattro misure di custodia cautelare in carcere – tutte eseguite – nei confronti dei genitori e delle due sorelle della donna. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari.

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