SAN FERDINANDO La picchiavano, la costringevano a subire minacce pesanti, ingiurie e aggressioni fisiche immotivate. Era sopraffatta, costretta a vivere in una stanza degradata, priva di pavimento, con la serranda rotta. Muri erosi dall’umidità, in compagnia del materiale che, di solito, si stipa in una magazzino: una bicicletta, secchi della spazzatura, scale e attrezzi di lavoro. E, all’esterno della porta, un lucchetto. Condannata a vivere (se si può chiamare vita) così una donna di 31 anni con un lieve deficit cognitivo. E i suoi aguzzini sarebbero stati i familiari: padre e madre di 58 anni e le sue sorelle di 28 e 23. L’intero nucleo familiare, residente a San Ferdinando, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro al termine di indagini avviate nel giugno 2022.
È lungo l’elenco delle vessazioni subite dalla vittima. Veniva spesso svegliata la notte senza motivo, costretta ad alzarsi prestissimo e a effettuare le pulizie domestiche, apostrofata in continuazione con insulti e epiteti profondamente offensivi, minacciata di morte e rimproverata senza motivo. In alcune circostanze, la povera ragazza – che, a volte si domandava e domandava ai familiari il motivo di tanta violenza fisica e verbale – era percossa senza nemmeno una causa scatenante, con una rabbia incomprensibile, ancor più perché posta in essere da genitori e sorelle in un luogo – la casa – che avrebbe dovuto offrire riparo e protezione.
L’autorità giudiziaria di Palmi, ricevuta l’informativa dei militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri, ha emesso in poco tempo quattro misure di custodia cautelare in carcere – tutte eseguite – nei confronti dei genitori e delle due sorelle della donna. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari.
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