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Gestione del personale, la Fp Cgil attacca l’«antisindacale» Comune di Corigliano Rossano

Il sindacato denuncia trasferimenti dai connotati politici. «Gli amministratori ignorano il valore del confronto»

Pubblicato il: 11/01/2023 – 6:57
Gestione del personale, la Fp Cgil attacca l’«antisindacale» Comune di Corigliano Rossano

CORIGLIANO ROSSANO (Almeno) due diffide dal ministero dell’Interno a causa della mancata approvazione dello Statuto che la città attende da quattro anni, una da parte della Regione per l’adozione del Piano Strutturale Associato della Sibaritide. E poi la durissima reprimenda della Corte dei Conti  tutta una serie di criticità e debolezze nei controlli interni alla macchina comunale. Adesso l’ennesimo schiaffone al governo cittadino lo assesta una “mano amica”, la Cgil.
In una nota il sindacato attacca pesantemente l’amministrazione comunale in tema di personale: troppi trasferimenti forzati che assumerebbero i connotati della vendetta politica, nessuna convocazione del Comitato unico di garanzia e dell’Organismo paritetico per l’innovazione.
Da tempo, peraltro, il sindaco Flavio Stasi sta piazzando i suoi fedelissimi nei punti cruciali dell’organigramma comunale che oggi conta circa 500 dipendenti.

«Nessun confronto sul fabbisogno del personale»

«Ormai con cadenza trimestrale, il Comune ci ha abituati – scrive Vincenzo Casciaro, segretario generale Fp Cgil Comprensoriale Sibaritide-Pollino-Tirreno – a della lunghe liste di trasferimento di personale da un Ufficio all’altro, da un servizio all’altro, ammantandole di una non meglio precisata “attuazione delle misure di contrasto al fenomeno della corruzione amministrativa”. Da tempo, l’amministrazione comunale non insedia il Comitato unico di garanzia, istituito che per legge assicurare parità e pari opportunità di genere, tutela i lavoratori contro le discriminazioni e il mobbing nonché vigila sull’assenza di qualunque forma di violenza fisica e psicologica. Questa stessa amministrazione che ancora non ha provveduto a istituire il Cug, pensa che i fenomeni distorsivi possano essere combattuti modificando gli assetti organici ogni tre mesi».
«Da molti mesi – sottolinea Casciaro – denunciamo l’immobilismo dell’Organismo paritetico per l’innovazione, che ha la finalità di attivare “stabili relazioni aperte e collaborative su progetti di organizzazione e innovazione, miglioramento dei servizi, promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere lavorativo, anche con riferimento alle politiche formative”. Esso ormai è ridotto a pura formalità, e viene convocato solo se la Fp Cgil reitera le richieste».
La Fp Cgil, poi, denuncia l’assoluta mancanza di confronto sul fabbisogno del personale, la mancata programmazione sulla formazione «nonostante i continui annunci».
All’assenza del confronto sindacale, «si aggiungono le giostre dei trasferimenti interni dei dipendenti comunali. Oggi, tanti lavoratori del Comune vivono l’incertezza della precarietà – spiega ancora il sindacalista – non sapendo se la loro permanenza in un determinato ufficio o servizio, sia destinata a proseguire o finirà nella prossima lista di giostranti».
In questo contesto, con l’ultima determinazione – in ordine di tempo – in materia di «rotazione ordinaria del personale, ben quindici unità lavorative sono state oggetto di trasferimento».
Tra queste ci sono una figura professionale e la responsabile del giudice di pace di Corigliano, per cui il sindacato si chiede se l’amministrazione stia pensando di sopprimere l’ufficio giudiziario, e la storica responsabile di un ufficio Europa istituito a metà anni ’90 e per decenni fiore all’occhiello del Comune di Rossano, divenuto punto di riferimento e nave scuola per molti altri enti locali, grandi città comprese, oltre ad aver saputo intercettare una quantità infinita di finanziamenti pubblici.

«Nessuna riqualificazione del personale»

«Continua il silenzio dell’Amministrazione Comunale – insiste Casciaro – sui fatti strategici che avrebbero dovuto caratterizzare, sin da subito, un cambio di passo importante ai fini del ruolo primario che la città di Corigliano Rossano deve assumere nel contesto provinciale e regionale. Ci riferiamo in particolare alla riqualificazione del personale, che da oltre due anni avrebbe dovuto essere avviata e che invece, ancora oggi, non è oggetto di discussione. Eppure, nelle continue giostre messe in moto dall’amministrazione comunale, tanti lavoratori di categoria A, o di categoria B o C, vengono destinati a svolgere mansioni superiori. Come dire che l’amministrazione riconosce che molti lavoratori sono in grado di svolgere mansioni superiori, ma quando si tratta di inquadrarli contrattualmente e giuridicamente, fa finta di non saperlo. Anzi, se qualche rappresentante sindacale interno al Comune, si ostina a difendere le ragioni di quei lavoratori tuttora sfruttati, viene malamente e maleducatamente allontanato dalle riunioni (per il quale in sindacato chiede le scuse del sindaco)».

«Gli amministratori ignorano il valore del confronto sindacale»

L’ennesima mazzata la Fp Cgil l’assesta quando afferma che «gli amministratori forse ignorano il valore del confronto sindacale» e che «sarebbe opportuno che riflettano un po’ di più sull’importanza strategica che il confronto sindacale si porta dietro».
Altro “carico”: «Per il terzo anno consecutivo, nonostante i continui richiami del sindacato, la riunione di contrattazione decentrata è stata convocata solo a fine dicembre, quasi a voler sottolineare che alla stessa non si vuole dare nessuna importanza. Eppure, in quella sede si assegnano risorse considerevoli, che quindi meriterebbero di essere discusse nel corso dell’anno di competenza».

«Pretendiamo un cambio di passo»

In conclusione la Fp Cgil, per questo scorcio di sindacatura, «pretende un cambio di passo».
«Chiediamo quindi che siano finalmente risolte le questioni legate alle mancate riqualificazioni, che pesano come un macigno sulle progressioni di carriera dei dipendenti interessati; riteniamo che si debba porre fine all’assurdo balletto dei continui trasferimenti di personale, poiché non hanno alcun fondamento e confermano la mancanza di prospettive a medio e lungo termine; e infine chiediamo che il confronto sindacale torni ad essere protagonista, ripristinando corrette e correnti relazioni sindacali, che ad oggi latitano».
Non c’è che dire, un bel predicozzo sindacale ad un’amministrazione che si (auto)definisce di sinistra. (lu. la.)

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