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l’adunata

Medicina e “Dulbecco”, Fiorita indossa l’elmetto: «Pronti alla battaglia legale»

Il sindaco di Catanzaro all’assemblea per “difendere” l’Umg e sollecitare l’integrazione tra gli ospedali: Occhiuto nel mirino delle critiche

Pubblicato il: 11/01/2023 – 18:24
Medicina e “Dulbecco”, Fiorita indossa l’elmetto: «Pronti alla battaglia legale»

CATANZARO «Chi ha scoperchiato il vaso lo richiuda e torniamo a ragionare collettivamente». Così il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita ha aperto l’assemblea pubblica al Comune organizzata per “difendere” la facoltà di Medicina nel capoluogo e per sollecitare la firma del protocollo d’intesa Regione-Università per la creazione dell’azienda ospedaliera unica “Dulbecco”. Piena la Sala Concerti del Comune per questa chiamata a raccolta della città alla quale hanno risposto le forze politiche di Catanzaro, in maniera bipartisan, esponenti del mondo delle professioni, della cultura, dell’associazionismo. In platea anche il delegato del rettore dell’Umg, Alberto Scerbo, il leader dell’opposizione Valerio Donato, sfidante di Fiorita alle ultime Comunali, e un altro dei candidati sindaco, Antonello Talerico, presidente dell’Ordine degli avvocati e ora in maggioranza al Comune.

«Chiediamo ragionevolezza ed equità»

«Quello di oggi – ha esordito Fiorita – è un passaggio per certi versi molto significativo. Ci sono stati altri momenti in cui Catanzaro è stata chiamata alla mobilitazione, ma credo che sia la prima volta che il sindaco chiami a raccolta gli ordini professionali, gli intellettuali, le forze della società civile, e questo passaggio va letto insieme a quello che ci sarà lunedì con il Consiglio comunale. Credo che lunedì il Consiglio comunale darà al sindaco un mandato politico di tutelare la città, ma questo non basta e non mi basta, io credo che la città debba dirci che cosa dobbiamo fare, per cui da questo incontro mi aspetto di sapere che cosa vuole fare la città. Certo, anche di rivendicare l’esigenza di condurre una battaglia per le prerogative della città di Catanzaro, che è una città civile, dialogante, serena, che ha sempre cercato di rapportarsi in modo ragionevole con gli altri territori. Quello che chiediamo non è nulla che non sia la ragionevolezza e l’equità delle scelte che vengono compiute. Credo che in questo periodo si siano sovrapposte due vicende che rendono tutto più complicato e che andrebbero tenute separate: una è la questione dell’integrazione delle aziende, che riguarda la sanità calabrese e non può essere assolutamente più rimandata, e a questa frenata sull’integrazione si è accompagnata un’accelerazione molto brusca sulla facoltà di medicina. Bisogna dunque – ha proseguito il sindaco di Catanzaro – spazzare la sovrapposizione tra queste due cose: chiediamo che si proceda all’integrazione, e chiediamo – l’abbiamo chiesto e continuiamo a chiederlo – che il discorso sull’università venga fatto in un modo complessivo e ragionevole. Non sta a me dire quale sia la migliore strategia di sviluppo del sistema dell’alta formazione in Calabria, ma sta a me chiedere che questo sistema tenga conto delle esigenze di tutti i territori e sia valido per tutti. Se riteniamo che si possa dare ai giovani calabresi la possibilità di studiare qui ampliando l’offerta di Medicina, questo vale anche per Architettura a Catanzaro, e Ingegneria a Reggio. Se si procede solo per un territorio – ha rimarcato Fiorita – si scoperchia il vaso di Pandora dei campanilismi e delle lotte giocate solo sulla forza e non sulla politica. Chi ha scoperchiato il vaso lo richiuda e torniamo a ragionare collettivamente».

«Pronti a battaglie legali»

Nel suo intervento in apertura dell’adunanza, Fiorita ha sostenuto che se da parte del presidente della Regione Occhiuto «non sarà chiarito come sarà sviluppato il sistema universitario calabrese, siamo pronti a ricorrere alla giustizia amministrativa per l’annullamento di tutti gli atti finora prodotti». Inoltre Fiorita ha replicato anche al presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso: «Io faccio il sindaco e non il funzionario comunale, e voglio fare il sindaco per i prossimi anni, io faccio politica». (c. a.)

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