CATANZARO Oggi pomeriggio al Comune di Catanzaro l’”adunanza” promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Fiorita per “difendere” la facoltà di Medicina nel capoluogo e per sollecitare la firma del protocollo d’intesa Regione-Università per la creazione dell’azienda ospedaliera unica “Dulbecco”. Una chiamata a raccolta delle varie componenti della città e del territorio che però sicuramente registrerà una defezione, quella del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, “padre” della legge sull’integrazione ospedaliera catanzarese.
È duro, Mancuso, nel rinnovare le critiche all’indirizzo dell’amministrazione catanzarese, e nel ribadire il no non solo all’odierna adunanza ma anche al Consiglio comunale “aperto” sul tema in programma lunedì. «Io purtroppo – dichiara Mancuso a margine delle elezioni del Consiglio regionale delle Autonomie locali alla Cittadella – ho un’impressione: l’impressione che, alzando gli obiettivi da parte di questo consiglio comunale, vogliano nascondere i problemi che affliggono i cittadini e per affrontare i quali sono stati votati. Questa maggioranza, anche se non è una vera maggioranza essendo elettoralmente una minoranza, vuole occuparsi di temi più grandi per nascondere la difficoltà nella gestione dei problemi della città. Questo di medicina è un falso problema, perché bisogna essere chiari. La legge sull’integrazione porta la mia firma, ed è incontrovertibile».
Secondo Mancuso «un altro dato incontrovertibile è che il Pd ha votato contro questa legge sull’integrazione, e ora sembra che la firma del protocollo d’intesa che dà vita a quella integrazione per cui hanno votato contro sia diventata la ragione della loro politica attiva su Catanzaro. E fanno riunioni, Consigli comunali, assemblee aperte a tutti… Ma pensano che i catanzaresi siano così stupidi? Continuassero così… Penso invece che i catanzaresi abbiano capito che i problemi della città non sono in grado di risolverli e che si vogliano occupare di problemi più alti che non sono nella loro competenza, perché quello che doveva essere fatto è stato fatto, ed è inutile che mettano in discussione quanto fatto agitando un campanilismo che non giova a nessuno. La Calabria – osserva il presidente del Consiglio regionale – è l’ultima regione in Italia e in Europa, figurarsi se mi preoccupo se Cosenza o Reggio avranno altri 200 studenti di medicina: saranno 200 in più in Calabria ma non è che li perde Catanzaro. Solo chi fa falsa informazione può dire questo: Catanzaro non perde nulla, la Calabria guadagna studenti. A mio avviso, da parte di chi gestirà l’Università, il rettore o il futuro rettore ci dovrà essere la lungimiranza di ampliare l’offerta dei corsi. Non bisogna entrare in contrapposizione con gli altri territori, sarebbe da ignoranti – conclude Mancuso – non considerare qual è la situazione della Calabria». (c. a.)
x
x