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Accusati di quattro furti a Reggio, prosciolti “grazie” alla riforma Cartabia

Manca la querela della persona offesa, il gup ne prende atto e revoca la misura cautelare. I due imputati condannati solo per le armi

Pubblicato il: 12/01/2023 – 18:27
Accusati di quattro furti a Reggio, prosciolti “grazie” alla riforma Cartabia

REGGIO CALABRIA Le intercettazioni, per la Procura di Reggio Calabria, erano sufficienti a provare la responsabilità di Nicola Aricò e Giuseppe Richichi per una serie di furti (soprattutto di bottiglie) avvenuti a Villa San Giovanni tra il 2020 e il 2021. «L’avremmo potuto tagliare laterale con un flessibile e gli avvitiamo una lamiera sopra». «Un poco ce li teniamo, almeno dieci bottiglie ciascuno li voglio tenere». E ancora: «Se avessimo magari scaricato 500 bottiglie, erano cinquemila euro». Per queste accuse però entrambi sono stati prosciolti dal gup Stefania Rachele, e la misura cautelare in carcere disposta nei loro confronti è stata revocata. Il motivo è da ricercare negli effetti della riforma Cartabia: per i quattro furti contestati ai due imputati, infatti, in atti non c’era alcuna querela della persona offesa, atto che dal 30 dicembre è diventato obbligatorio per perseguire questi reati, anche se i procedimenti sono già in corso.
Il giudice, dunque, ha risposto il «non doversi procedere per mancanza di una condizione di procedibilità». I due, in conclusione, sono stati giudicati colpevoli solo per detenzione illegale di un fucile: un anno e otto mesi di carcere per Richichi e due per Aricò. Il termine di custodia cautelare per quel reato (sette mesi) però è già scaduto. Aricò, quindi, è uscito dal carcere e attenderà il processo a piede libero, mentre Richichi rimane dentro solo perché detenuto per altra causa. Prima della sentenza, il pm aveva sottolineato che per i quattro furti «non è stata presentata querela e, allo stato, non risulta possibile individuare con precisione le persone offese». Da qui la richiesta, avanzata dalla stessa Procura, di revoca parziale della misura cautelare in carcere per i reati di furto. Revoca che è stata accolta dal gup.
L’indagine nasce il 26 settembre 2020 con il sequestro di due chili e mezzo di marijuana a Richichi e Aricò: i due «venivano indagati a piede libero e le utenze telefoniche riconducibili agli stessi e l’autovettura in uso ad Aricò venivano sottoposte ad attività di intercettazione». Da quelle intercettazioni sarebbe emersa «la commissione delle ulteriori fattispecie di reato», cioè i furti sui vagoni dei treni merci, da cui i due erano accusati di aver rubato, il 22 novembre 2020, «un numero non inferiore a 150 bottiglie di liquore». Una settimana dopo, invece, sempre all’interno dei vagoni dei treni merci, secondo l’accusa avrebbero trafugato materiale idraulico, materiale di ferramenta e alcune bambole, tra le quali «quelle di marca Mattel, modello Barbie». Il terzo furto è del 15 dicembre 2020, quando i due si introducono in un deposito attrezzi dove, dopo aver sfondato a calci il portone di ingresso, avrebbero rubato «un tagliaerba, nonché altri beni, quali pittura, pennelli e viti di una fontana». Il 17 gennaio 2021, infine, si sarebbero intrufolati per la terza volta all’interno dei treni merci per rubare «un numero non inferiore a 174 bottiglie di liquore (grappa e gin) e aperitivo, tra le quali quelle di marca “Frattina”, “London Dry Gin Bickens”, “Biancosarti” e “Crodino”». Inizia così l’iter che li porta al processo con rito abbreviato. E al proscioglimento per i furti grazie alle novità introdotte dalla riforma. (redazione@corrierecal.it)

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