Fa una sorta di ‘lista’, Pietro Orlandi al tradizionale sit in per la sorella scomparsa Emanuela che però quest’anno cade per la prima volta dopo il clamoroso annuncio dell’apertura di un fascicolo di inchiesta in Vaticano: «Per una indagine seria, che non sia propaganda – dice Orlandi davanti alla folla radunata in largo Giovanni XXIII, di fronte al Vaticano – si devono ascoltare una serie di persone che possono essere entrate direttamente in contatto con questa vicenda a partire dall’ex segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone e l’ex segretario del Papa Emerito, monsignor Georg Gaenswein».
Ancora, davanti ai sostenitori di Largo Giovanni XXIII, Orlandi ha ribadito che «un dossier Emanuela esiste, lo stesso don Georg me lo confermò». Inoltre Orlandi torna anche sui messaggi Whatsapp in suo possesso che vorrebbe fossero acquisiti dalla ‘procura’ vaticana: «In quegli scambi tra due collaboratori di papa Francesco risalenti al 2014 si parla di Emanuela, di documenti su Emanuela, se ne parla come di un fatto grave, da risolvere, si chiamano in causa tombaroli, georadar e ci si chiede anche come si possono trovare i soldi per sostenere le spese».
x
x