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la protesta

Il “balletto” di Guarascio che lo allontana ulteriormente dalla tifoseria

Gli spalti del “Marulla” semivuoti non sembrano aver scalfito il presidente rossoblù. Intanto il sindaco prova a far dialogare le due parti

Pubblicato il: 16/01/2023 – 11:50
di Francesco Veltri
Il “balletto” di Guarascio che lo allontana ulteriormente dalla tifoseria

COSENZA Poco più di mille spettatori (1461 abbonati esclusi) per una partita di serie B e una protesta che, dopo anni di divisioni, è riuscita a ricompattare, almeno in questa circostanza, le due curve. Alla fine, il presidente del Cosenza calcio Eugenio Guarascio, in un sol colpo e senza volerlo, ha messo d’accordo, nella tristezza, l’intero ambiente cosentino. Oggi, in giro per le strade della città, è raro trovare qualcuno ancora propenso a difendere il proprietario della società bruzia.
L’immagine desolante degli spalti vuoti durante la partita casalinga, la prima del girone di ritorno, tra i Lupi di Viali e il Benevento di Cannavaro, non è passata inosservata negli ambienti calcistici nazionali e politici della città. Dopo la richiesta al sindaco Franz Caruso, giunta poche settimane fa, dei consiglieri comunali Bianca Rende e Francesco Luberto di prendere in mano la situazione per sondare «sulle reali intenzioni della società di effettuare investimenti per rilanciare la squadra», nelle ultime ore lo stesso primo cittadino, evidentemente preoccupato dal forte clima di contestazione e scollamento che si respira dalle parti dello “Stadio San Vito-Marulla”, ha chiesto, attraverso una nota, che si apra uno spiraglio di dialogo tra la dirigenza e la tifoseria. «Il Cosenza – ha affermato Caruso – non può perdere la categoria. Ne va dell’immagine stessa della città, ma anche del suo sviluppo sociale».
Un appello che difficilmente, però, verrà ascoltato dalle due parti. Tifo organizzato e (ormai si può affermare senza pericolo di smentite) città tutta sono stanchi, esausti, e chiedono a gran voce che Guarascio si metta da parte. Al contempo, lo stesso imprenditore lametino non sembra assolutamente intenzionato a fare un passo indietro. Quest’ultimo, da tempo, ha alzato un muro di silenzio e indifferenza nei confronti di quella che dovrebbe essere, invece, linfa vitale della sua scelta di investire in un mondo, come quello sportivo, in cui la passione della gente è alla base di ogni ragionamento imprenditoriale. Il “balletto”, ripreso dalle telecamere in tempo reale, a cui si è lasciato andare al 90’ minuto, dopo il gol del pareggio di Vaisanen (fortunoso e inatteso vista la prestazione scialba della squadra), ha infastidito non poco la tifoseria che ha visto in quella surreale esibizione pubblica del patron, l’ennesima provocazione gratuita. Il capo di “Ecologia Oggi” è apparso come una sorta di Nerone incompreso e ciononostante euforico davanti a un’arena vuota. Difficile, a questo punto della storia, individuare una soluzione quanto meno decente a questo caos che parla di calcio di provincia calabrese ma, forse, proprio per questo, va ben oltre il semplice gioco. (redazione@corrierecal.it)

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