BRUXELLES L’ex europarlamentare Antonio Panzeri, accusato nel caso Qatargate, sta collaborando con la Procura federale belga e ha firmato un documento ai sensi della cosiddetta “legge sui pentiti”. Lo ha reso noto la Procura federale belga in un comunicato. «Antonio Panzeri, accompagnato dai suoi avvocati, ha firmato, con il procuratore federale, una nota prevista dagli articoli da 216/1 a 216/8 del Codice di procedura penale» che riguardano «i sospetti pentiti in un caso». «Si tratta, da parte dei pentiti, di un impegno a rendere dichiarazioni sostanziali, rivelatrici, sincere e complete circa la partecipazione di terzi e, ove applicabile, la propria partecipazione, in relazione ai reati contemplati dal predetto fascicolo», si legge nella nota della Procura.
«Panzeri è imputato dal 10 dicembre 2022 per atti di partecipazione ad un’organizzazione criminale in qualità di capo» di tale organizzazione, ma anche di «riciclaggio e corruzione pubblica attiva e passiva».
L’ex eurodeputato socialista, accusato di presunti atti di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio di denaro per influenzare le decisioni Ue su Qatar e Marocco, dovrà ricomparire a febbraio davanti alla giustizia belga per un riesame della sua custodia cautelare. Inoltre, Panzeri si è pentito e ha firmato un accordo con la procura federale belga che prevede «la reclusione, una multa e la confisca di tutti i beni finora acquisiti, stimata attualmente in un milione di euro», come riferito dalla stessa procura.
Secondo quanto riportano diversi media, tra cui il belga L’Echo, l’ex eurodeputato avrebbe confessato alla giustizia belga di aver consegnato 120mila euro al collega socialista Marc Tarabella.
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