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Locride, la discarica a cielo aperto sulla fiumara Novito e la paura dei cittadini: «A rischio la nostra salute»

Tante segnalazioni senza risultati, mentre i rifiuti (anche pericolosi) continuano ad accumularsi e ad essere bruciati. «Non possiamo continuare così»

Pubblicato il: 18/01/2023 – 8:18
di Mariateresa Ripolo
Locride, la discarica a cielo aperto sulla fiumara Novito e la paura dei cittadini: «A rischio la nostra salute»

SIDERNO Hanno paura che i rifiuti che invadono la fiumara Novito e che puntualmente vengono dati alle fiamme possano causare rischi per la salute. «Non so come ancora non ci siamo ammalati». Ai microfoni del Corriere della Calabria Mariarosaria Tino, dell’Osservatorio cittadino sui rifiuti di Siderno, esprime tutta la preoccupazione che accomuna gli abitanti della zona. «La situazione è ormai insostenibile da tempo», denuncia Tino, mentre indica i cumuli di spazzatura presenti in tutta l’area e sull’alveo del corso d’acqua che scorre tra Locri e Siderno. Torniamo sul posto a un mese di distanza dalla denuncia fatta ai nostri microfoni anche dal presidente dell’Osservatorio ambientale “Diritto per la Vita” Arturo Rocca. Avevamo infatti già documentato nella zona la presenza di rifiuti che possono causare rischi per la salute.

I roghi di rifiuti pericolosi

Sul letto della fiumara – oltre a mobili, elettrodomestici, pneumatici, sacchi contenenti ogni genere di rifiuto – ci sono ancora le lastre di eternit che avevamo filmato esattamente un mese fa.

E sparsi in tutta l’area cumuli di spazzatura carbonizzata a testimoniare l’abitudine di molti ad appiccare roghi per tentare di cancellare le tracce degli abbandoni indiscriminati. Tracce, però, che restano e che rischiano di compromettere la sicurezza di chi abita nelle vicinanze. «Non sappiamo esattamente che sostanze possono esserci in mezzo a tutti questi rifiuti. Lo scorso luglio c’è stato un incendio durante il quale sono stata chiamata. Indossavo la mascherina chirurgica e l’ho sollevata per parlare con i vigili del fuoco», afferma Mariarosaria Tino, che prosegue il racconto spiegando di essere «rimasta intossicata dalle sostanze rilasciate da lastre di eternit in fiamme».

«Se dovesse esserci un’esondazione facciamo la fine dei pesci»

Non ci sono, però, solo gli incendi di rifiuti a preoccupare gli abitanti della zona. Il pericolo si estende a tutta la Locride se si pensa che il corso d’acqua va a finire direttamente in mare. «Già una volta il ponte, per questi rifiuti, è crollato. È crollata la 106, si è spaccata in due. Era il 1985. Se dovesse esserci un’esondazione, una botta d’acqua forte, noi qui facciamo la fine dei pesci», spiega ancora Tino, che dicendosi «preoccupata» chiede la bonifica dell’area: «Due chilometri di fiumara e la situazione è questa ovunque».

Mariarosaria Tino, Osservatorio cittadino sui rifiuti di Siderno

Tante segnalazioni senza risultati. «Non possiamo continuare così»

Numerose le segnalazioni fatte negli anni, ma la situazione non sembra avere sviluppi positivi, e anzi sarebbe peggiorata dopo la costruzione della strada che costeggia il corso d’acqua. I vigili del fuoco, spiega la rappresentante dell’Osservatorio sui rifiuti, intervengono puntualmente, «ma non possiamo continuare così per sempre». «Non c’è civiltà da parte di chi commette questi reati – spiega Tino -, ma non si prendono nemmeno le precauzioni dovute per evitare tutto questo». Il Comune di Siderno, spiega, avrebbe chiesto «due finanziamenti per installare telecamere a tappeto». «Poi si parla di competenza, noi ancora non abbiamo capito quali sono le competenze della Regione, del Comune e della Città metropolitana. Continuo a chiederlo, ma c’è chi mi dice una cosa, chi me ne dice un’altra. Sappiamo solo – conclude Tino – che siamo in questa situazione da anni e non è stato mai fatto niente». (redazione@corrierecal.it)

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