ROMA Le sigle rappresentative dei benzinai Faib, Fegica e Figisc/Anisa confermano lo sciopero proclamato per il 25 e 26 gennaio anche dopo il terzo tavolo convocato al Mimit questa mattina con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «Dall’incontro di questa mattina non sono arrivati elementi migliorativi, anzi semmai sono peggiorate le condizioni», spiega un esponente della Fegica. Mentre un esponente di Figisc aggiunge: «Il tavolo ha confermato che per il governo la nostra è una categoria da mettere sotto osservazione con un cartello, come nel Medioevo».
Prima della conferenza stampa c’era stato un incontro di un’ora, il terzo, al Mimit tra il governo e le sigle associative dei benzinai, per discutere del decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti. I delegati delle sigle Faib, Fegica e Figisc/Anisa erano usciti dal ministero senza rilasciare dichiarazioni. Poco dopo hanno tenuto una conferenza stampa all’hotel Nazionale in cui ricordando che «le condizioni non sono cambiate» hanno confermato lo sciopero per i giorni del 25 e 26 gennaio.
«Sciopero confermato perchè oggi non abbiamo visto le aperture che ci erano state prospettate. C’è l’abbiamo messa tutta per non dare disagi ai cittadini, ma il governo ha deciso diversamente e il ministero fa marcia indietro sulle promesse avanzate alle associazioni nei tavoli precedenti. Vogliamo incontrare la Meloni». Lo afferma Giuseppe Sperduto, presidente di Faib Confesercenti nel corso della conferenza stampa all’hotel Nazionale.
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