CROTONE È Mario Esposito il principale indagato dell’inchiesta “Krimata” di Guardia di Finanza di Crotone e Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro con 56 indagati e che all’alba ha fatto scattare le manette per 6 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, associazione a delinquere e reati tributari. Secondo diversi collaboratori di giustizia citati nelle carte dell’indagine, Esposito, 76enne di Isola di Capo Rizzuto con un lungo curriculum giudiziario, sarebbe una figura di spicco della cosca Arena-Nicoscia. Dopo la tregua sancita fra le due famiglie si sarebbe defilato per gestire in autonomia i propri affari illeciti mantenendo però legami saldi con la consorteria mafiosa di provenienza.
Secondo gli investigatori delle fiamme gialle l’indagato, insieme al fratello, ha spostato parte dei propri interessi in Toscana intraprendendo attività nel settore edile tutte funzionali alla realizzazione di reati e nella duplice veste di imprenditore presunto ‘ndraghetista lo considerano la figura in grado di rappresentare la cosca di Isola Capo Rizzuto al di fuori della Calabria e in particolare nel Pisano dove ha concentrato interessi commerciali. Nelle sue società, come la Iuledil srl, sarebbero stati assunti come dipendenti esponenti delle locali e di altre famiglie ‘ndranghetiste alleate.
Mario Esposito, già coinvolto in inchieste giudizirie e sottoposto a misure come la sorvelgianza speciale sin dal 1994, si sarebbe affiliato da giovanissimo con il ruolo di “azionista” (cellula militare) della cosca.
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