COSENZA Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria, è stato il principale indagato dell’inchiesta “WhyNot” condotta dall’ex pm di Catanzaro.
Il processo con rito abbreviato, svoltosi a Catanzaro si è concluso dopo dodici anni con Saladino mandato per due volte in Cassazione. Il rito ordinario, svoltosi a Salerno, è durato cinque anni e si concluso con l’assoluzione in primo grado perché il fatto non sussiste.
Oggi, nel corso della presentazione alla libreria “Tavella” di Lamezia Terme del suo ultimo libro (“Fuori dal sistema”), l’ex pm e sindaco di Napoli si è trovato davanti proprio Saladino, mostrando un evidente fastidio.
De Magistris, durante la presentazione duranta quasi due ore, ha ripercorso la sua carriera precedente a quella politica, ricordando la sua esperienza calabrese con qualche aneddoto. «Io perché – ha detto in uno dei suoi molteplici passaggi sull’esperienza in magistratura – ho avuto un consenso tra il popolo? Perché avevo fatto venire a galla quello che tutti sapevano. Nell’inchiesta “Poseidon” io ho avuto un torto grave: il procuratore della Repubblica Lombardi – ha proseguiro De Magistris – mi toglie l’indagine perché io la mattina mando un’informazione di garanzia all’avvocato Pittelli. Pittelli – ha continuato De Magistris – era amico e avvocato del procuratore. Sei mesi prima Pittelli nella sua società Roma 9 Srl, assume il figlio della moglie del procuratore e il procuratore presta fidejussioni. Tu che ti aspetti di fronte a questo? Che il Consiglio Superiore della magistratura interviene a difesa di questo giovane sostituto procuratore. No ha evidenziato ancora l’ex sindaco di Napoli -, il Csm dice che ho sbagliato, io non dovevo tenere la notizia riservata al procuratore, ma lo dovevo avvisare e poi sarebbe stata sensibilità del procuratore di astenersi». Sulla Calabria, De Magistris ha detto che se «avesse avuto una classe politica e amministrativa diversa, poteva essere la California d’Italia. Invece i ragazzi vanno via, si desertifica e chi detiene il potere controlla tutto e pensa di poter avere il diritto di concedere qualcosa ai cittadini. Quindi non bisogna essere liberi ma sudditi per avere non un diritto ma una concessione. E, soprattutto, non devi partecipare ma devi essere rassegnato».
Il video della presentazione realizzato da Globo tv Calabria 1
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