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la polemica

Il “partito dei sindaci” a Crotone crea i primi malumori

Non si può nemmeno escludere che, alla fine, gli scontri locali possano trasferirsi sui palcoscenici regionali.

Pubblicato il: 21/01/2023 – 17:07
di Gaetano Megna
Il “partito dei sindaci” a Crotone crea i primi malumori

CROTONE Il giorno dopo la manifestazione organizzata per annunciare la nascita del “Partito” dei sindaci si registrano i primi malumori. Ci sono nette prese di distanza dal presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, anche  se ancora non ci sono stati atti ufficiali. Fuori dai microfoni viene posta la domanda: “Perché il vice presidente della Provincia, Giuseppe Fiorino, si è rifiutato di fare l’intervento durante la manifestazione di ieri?”. Fiorino si sarebbe rifiutato di intervenire, perché nel contesto del “Partito” dei sindaci la città capoluogo di provincia non avrebbe il ruolo che le spetta di diritto. Crotone, così come succede in questi casi, avrebbe un ruolo marginale rispetto al resto del territorio. Secondo questo ragionamento, tra il numeroso pubblico presente ieri sera nel centro congressi Dentalia, non c’era la giusta rappresentanza (anche numericamente) della classe dirigente della città capoluogo di provincia, che pure era stata invitata. Giusto per fare un esempio c’era una scarsa rappresentanza di consiglieri comunali della città: solo quattro (Fiorino, Alessia Lerose e Antonio e Fabio Manica). Pochi se si considera che Ferrari è stato eletto alla carica di presidente della Provincia con i voti di 16 consiglieri comunali della città. Sono comunque lontani i tempi della squadra compatta che ha consentito la vittoria elettorale dell’elezione di Ferrari. I rapporti tra i rappresentanti politici del centrodestra non sono più gli stessi. “I pozzi sono stati avvelenati” da pettegolezzi e maldicenze. Questo si racconta. Ci sono forti malumori anche per la nomina fatta dal presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, a Flora Sculco. Non è stato gradito soprattutto il fatto che la nomina sia avvenuta proprio a distanza di pochi giorni dall’iniziativa, che avrebbe ufficializzato la nascita del “Partito” dei sindaci. Non è nemmeno piaciuto che, proprio ieri, Flora Sculco è stata nella stanza del presidente Occhiuto alla Cittadella, per diverse ore. La decisione del presidente è stata vista come un atto di delegittimazione nei confronti del gruppo dirigente crotonese, che ha vinto le elezioni alla Provincia. Questo gruppo, quando è stato costituito, si è dato l’obiettivo di ridimensionare il movimento politico della famiglia Sculco e quello del coordinatore provinciale di Forza Italia, Sergio Torromino. La decisione di dare l’incarico a Flora Sculco non è piaciuta nemmeno a Fratelli d’Italia. La motivazione è, però, diversa: il presidente Occhiuto avrebbe dovuto coinvolgere anche i rappresentanti dei partiti alleati. Il segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Michele De Simone, ha detto “di avere discusso di questa nomina negli organismi di partito”. Tornando alla convention di ieri, Ferrari non ha invitato Torromino, coordinatore provinciale di FI, Enzo Sculco, segretario organizzativo regionale dell’Udc, e nemmeno De Simone, che lo aveva sostenuto quando si è candidato. Ha, invitato, invece, i rappresentanti dei partiti eletti nei consigli comunali, i sindaci e gli amministratori che si riconoscono nei valori del centrodestra. Non è stato nemmeno invitato Leo Pedace, fondatore del movimento ConSenso, che è stato tra i protagonisti della stagione che ha portato all’elezione di Ferrari alla carica di presidente della Provincia. Il “Partito” dei sindaci nasce, quindi, zoppo e i fondatori dovranno utilizzare molta acqua per spegnere il fuoco della polemica alimentata, sotto traccia, dai pettegolezzi e dai veleni. Non si può nemmeno escludere che, alla fine, gli scontri locali possano trasferirsi sui palcoscenici regionali.  

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