WASHINGTON Gli investigatori del dipartimento di Giustizia hanno sequestrato nuovi documenti, alcuni dei quali classificati, nella residenza del presidente Joe Biden in Delaware, al termine di una perquisizione di 13 ore. Stando a quanto riferito dall’avvocato personale del presidente, Bob Bauer, sono sei i documenti contrassegnati come classificati portati via dagli inquirenti: alcuni risalgono al periodo in cui Biden era senatore, altri a quando era vicepresidente.
L’avvocato non ha spiegato cosa abbia fatto scattare la perquisizione, ma ha precisato in una nota che i legali del presidente avevano offerto la disponibilità per una perquisizione «per far avanzare il processo il più rapidamente possibile». Il mese scorso erano già stati rinvenuti documenti classificati nella casa di Wilmington, dopo che un primo lotto di documenti riservati era stato trovato presso il Penn Biden Center, un think tank fondato dal presidente a Washington.
«La perquisizione ha rimarcato la serietà dell’indagine sulla gestione dei documenti da parte di Biden e, pur non essendo un’irruzione a sorpresa, in qualche modo assomiglia alla vasta perquisizione della tenuta Mar-a-Lago dell’ex presidente Donald J. Trump in Florida la scorsa estate, con agenti alla ricerca di documenti riservati ritenuti in possesso di Trump», ha commentato il New York Times. Due casi che Biden e i suoi collaboratori hanno definito più volte molto diversi, sottolineando la collaborazione offerta dal presidente alle autorità rispetto all’opposizione mostrata da Trump e dai suoi avvocati.
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