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La sentenza

I parcheggi di Malpensa gestiti dai clan, confermate 11 condanne – I NOMI

Sigillo della Cassazione sull’inchiesta “Krimisa”. Le pene più pesante per Mario Filippelli (16 anni e 4 mesi) e Vincenzo Rispoli (14 anni e 8 mesi)

Pubblicato il: 22/01/2023 – 9:18
I parcheggi di Malpensa gestiti dai clan, confermate 11 condanne – I NOMI

MILANO Confermate tutte e undici le condanne del processo contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta nella gestione dei parcheggi dell’aeroporto Malpensa. È arrivata la sentenza definitiva della Cassazione sul procedimento scaturito dall’inchiesta “Krimisa” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano che svelò la presenza asfissiante della cosca di Legnano-Lonate Pozzolo, legata ai Farao-Marincola di Cirò Marina, nell’area del Varesotto e l’ingerenza per gestire lo scalo meneghino. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Sud, la Suprema Corte ha così confermato le pene inflitte agli imputati nella sentenza emessa il 30 dicembre del 202i dalla Corte d’Appelo di Milano:
Le condanne più pesanti riguardano il boss Mario Filippelli a cui la Cassazione ha confermato 16 anni e 4 mesi, come per Vincenzo Rispoli detto Cenzo, considerato il referente dell’organizzazione criminale in Lombardia. A lui la pena inflitta è stata di 14 anni e 8 mesi di carcere. Pesante la condanna anche per l’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Ferno (Varese) Enzo Misiano: 8 anni e 8 mesi.
Annullata invece la condanna, come riporta sempre la Gazzetta del Sud, di Cataldo Malena a cui la Corte d’Appello aveva inflitto 5 anni e 4 mesi. Dovrà affrontare un nuovo processo in Corte d’Appello, visto che nei sui confronti è caduta l’accusa di associazione mafiosa, così come la stessa valutazione è stata espressa dagli ermellini per suo padre Antonio Malena (in secondo grado era stato condannato a 2 anni e 8 mesi). Nel suo caso è caduta l’accusa di estorsione.
Rinviato nuovamente davanti la Corte d’Appello anche Francesco Basile, secondo la Cassazione è venuta meno la recidiva, per cui sarà necessario rideterminare la pena.


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