«Livia Turco ha ricordato opportunamente che bisogna recuperare coerenza tra le cose che diciamo e la nostra concreta azione, le parole e i fatti. Ciò è necessario per recuperare la fiducia perduta e per riconquistare la necessaria credibilità. Ciò deve essere fatto a partire dalla organizzazione di questo congresso. Bisogna dire e dirci con franchezza che non sempre è non dappertutto avviene questo». Così Maria Canduci, componente dell’assemblea nazionale del Pd e rappresentante della mozione congressuale a sostegno della candidatura a segreteria di Gianni Cuperlo. «Si stanno verificando cose che – prosegue Canduci – non aiutano a recuperare fiducia ed a recuperare i tanti che hanno abbandonato a ritornare e nuove forze ad impegnarsi con noi. Nella mia regione, la Calabria, si stanno sviluppando dinamiche, in questa fase congressuale negative ed allarmanti. Intanto la Calabria è l’emblema del paradosso dei doppi e tripli incarichi. Il segretario regionale è senatore dopo essere stato capogruppo alla regione e capolista. Veniamo da anni di commissariamento che hanno prodotto macerie, distrutto la coalizione del centrosinistra ed isolato il Pd. Oggi il partito ha dimezzato i voti e ridotto a meno di un terzo in un anno il numero degli iscritti. Eppure si perpetrano ancora gli stessi errori e le stesse arroganze. Viene negata la partecipazione alle commissioni per il congresso alla mozione Cuperlo chiuso l’accesso all’anagrafe degli iscritti, persino negata la sede regionale del partito per svolgere una riunione organizzativa del coordinamento. Credo – sostiene poi Canduci – che di questo passo del partito calabrese, che anziché recuperare esperienze, militanza, tanti compagni che sono andati via, si arrocca nei suoi dirigenti che pensano solo a difendere rendite di posizione, resterà molto poco. Ho voluto cogliere questa occasione per segnalare comportamenti che non fanno bene al nostro lavoro e non rendono credibile la stessa idea costituente. Ho scelto di farlo perché sono convinta che bisogna partire dai territori per ricostruire la comunità dei democratici e ristabilire relazioni e rapporti umani di fraternità e di appartenenza senza i quali non faremo il cammino che ci proponiamo. Quel cammino necessario al nostro Paese ed al suo futuro».
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