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Studenti con disturbi di apprendimento, parte il progetto pilota della Regione – IL DOCUMENTO

L’obiettivo è «intercettare precocemente i Dsa e rendere maggiormente fruibili alle famiglie i servizi delle Asp»

Pubblicato il: 23/01/2023 – 19:20
Studenti con disturbi di apprendimento, parte il progetto pilota della Regione – IL DOCUMENTO

CATANZARO «Rispondere in modo adeguato ai bisogni degli studenti con disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, mediante l’individuazione precoce dei disturbi e il potenziamento dei servizi territoriali preposti alla diagnosi ed alla certificazione»: è questo l’obiettivo di un progetto pilota che la Regione mette in campo predisponendo “Interventi per l’individuazione precoce e la presa in carico degli alunni con disturbi specifici di apprendimento (Dsa) degli istituti scolastici della Regione Calabria”. Il progetto, che si più consultare scaricando il documento allegato alla fine di questo articolo, sarà ufficialmente presentato domani in una conferenza stampa alla Cittadella, tra gli altri, dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto e dalla vicepresidente con delega all’Istruzione Giusi Princi.

L’incidenza dei Dsa in Calabria

Il progetto prende le mosse da una casistica dalla quale emerge – si legge nel Dca del commissario Occhiuto che l’ha approvato – che «in Italia, l’incidenza dei disturbi nel suo complesso è stimata intorno al 5% del totale degli alunni, con un’elevata variabilità regionale; dal punto di vista territoriale, infatti, le certificazioni di disturbi specifici di apprendimento sono rilasciate più frequentemente nelle regioni del Nord e del Centro ed interessano una percentuale di alunni superiore al 4,9% (media nazionale). Per le regioni del Mezzogiorno tale percentuale risulta estremamente contenuta, pari al 2,4% e per la Calabria dell’1,3%; si stima che su una popolazione scolastica complessiva (6-18 anni) di 228.733 alunni, 11.500 siano gli alunni portatori di un disturbo specifico dell’apprendimento, dei quali soltanto 3600 circa sono in possesso di una certificazione specifica e usufruiscono degli interventi previsti dalla normativa vigente». Da qui l’idea di varare questo progetto pilota che si pone l’obiettivo di «intercettare precocemente i disturbi di origine neurobiologica e rendere maggiormente fruibili alle famiglie i servizi delle Aziende sanitarie provinciali, a tutela della salute degli studenti e nel quadro del diritto allo studio dei soggetti con bisogni specifici dell’apprendimento».

Il progetto

Le aree territoriali interessate nel progetto sono quelle delle cinque Asp provinciali. Con il progetto – si legge nel documento – «si vuole avviare un nuovo percorso, costituendo per ogni Distretto sanitario delle singole Asp una o più équipe dedicate formate da psicologo, logopedista e neuropisichiatra infantile. Le attività saranno coordinate perifericamente dalle strutture/ambulatori già esistenti di Neuropsichiatria Infantile che provvederanno a raccordarsi con la scuola (referenti d’istituto per i Dsa) e la famiglia, secondo una visione unitaria e superando le frammentazioni organizzative. Il tutto nell’ottica del miglioramento del benessere degli alunni, delle loro famiglie e delle comunità di appartenenza». (redazione@corrierecal.it)

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