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Lotta ai clan

Operazione antimafia, scoperta la “Costituzione” di Cosa Nostra – VIDEO

In manette sette uomini del mandamento di Pagliarelli a Palermo. Esiste un codice scritto detenuto dai boss intercettati

Pubblicato il: 24/01/2023 – 10:51
Operazione antimafia, scoperta la “Costituzione” di Cosa Nostra – VIDEO

PALERMO Operazione antimafia stanotte a Palermo. I carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Piazza Verdi hanno eseguito 7 provvedimenti cautelari – 5 in carcere e 2 ai domiciliari – nel mandamento di Pagliarelli e piu’ precisamente della famiglia di Rocca-Mezzomorreale.
Il provvedimento è stato disposto dal gip di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano e sono stati eseguiti tra Palermo, Riesi e Rimini. Gli indagati sono accusati di di associazione di tipo mafioso ed estorsioni, consumate e tentate, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività mafiosa e di essersi avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva.

Le indagini


Grazie alle intercettazioni e ai pedinamenti, i carabinieri che hanno eseguito 7 arresti a Palermo, hanno anche “ascoltato” una riunione della famiglia tenutasi nelle campagne di Caltanissetta – durante la quali gli indagati hanno fatto più volte fatto riferimento allo “statuto” delle regole di cosa nostra, un vero e proprio “codice”: «il costante richiamo degli al rispetto di regole e dei principi mafiosi più arcaici che sono considerati, ancora oggi, il baluardo dell’esistenza stessa di cosa nostra».
Ritenuto molto interessante, dunque, quanto emerso dalla riunione della famiglia mafiosa di Palermo – Rocca Mezzomonreale al completo, tenutasi per estrema prudenza in una casa nelle campagne della provincia di Caltanissetta; in quel contesto si è registrato il costante richiamo degli indagati al rispetto di regole e dei principi mafiosi più arcaici che – compendiati in un vero e proprio “statuto” scritto dai “padri costituenti” – sono considerati, ancora oggi, il baluardo dell’esistenza stessa di Cosa nostra. Nell’ambito della conversazione captata, definita dallo stesso gip. «di estrema rarità nell’esperienza giudiziaria», si è più volte fatto esplicito richiamo all’esistenza del “codice mafioso scritto”, custodito gelosamente da decenni e che regola, ancora oggi, la vita di cosa nostra palermitana. 

L’omicidio sventato

Le indagini che hanno portato oggi all’arresto di 7 esponenti del clan di Rocca Mezzomorreale hanno sventato un omicidio. La sentenza di morte, decisa durante un summit di Mafia e segno della ritrovata armonia tra i membri della famiglia mafiosa, venne emessa nei confronti di un architetto che nella sua attività, secondo i boss, aveva commesso alcune mancanze verso il clan. I carabinieri, inoltre, hanno ricostruito diverse estorsioni a imprenditori e commercianti: gli incassi alimentavano le casse della famiglia. A volte i boss imponevano le ditte a loro vicine. Per convincere la vittima a pagare, in un caso venne fatta trovare vicino al cancello di un’abitazione una bambola con un proiettile conficcato nella fronte. 

Un proiettile conficcato in una bambola per intimidire

I carabinieri durante l’operazione contro la mafia palermitana

Una delle estorsioni documentate dalle indagini dei carabinieri di Palermo culminate nel blitz di stanotte, ha previsto il ricorso a una metodologia particolarmente inquietante: sul cancello dell’abitazione di una vittima del racket e’ stata posta una bambola con un proiettile conficcato nella fronte. 

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